Chiusa al pubblico da anni, perché sottoposta a fasi alterne ad un importante intervento di restauro e di consolidamento, tra blocchi e  riprese, la Grotta della Vipera si conferma ancor più interessante per l’esistenza, al suo interno, di alcune polle d’acqua sorgiva. 

Da giorni quanti passano in Viale Sant’Avendrace non fanno a meno di notare un grosso tubo di colore giallo che porta, al di fuori dei cancelli della Grotta della Vipera, acqua pulita. Ettolitri d’acqua che giorno e notte vengono riversati nella rete di smaltimento delle acque piovane, sul ciglio della strada.  La scoperta è stata fatta dall’associazione Sardegna Sotterranea. 

A pensare che fu proprio l’acqua contenuta in fondo alla Grotta ad esser stata considerata, nei secoli passati, come miracolosa. Ci fu chi, tempo fa, ipotizzò che dentro l’ipogeo fosse presente il mausoleo di una amena Santa Pontilla. In realtà, però, quella che seppur sbagliando viene chiamato “grotta” è una cavità sotterranea artificiale, un sepolcro gentilizio scavato nella roccia con l’arte dello scalpello, alle pendici del colle Tuvixeddu per accogliere, duemila anni fa, il corpo di Attilia Pomptilla, nobildonna romana giunta in Sardegna per seguire il marito Lucio Cassio Filippo. 

Una tomba romana dunque, che non solo è stata testimone di una storia d’amore struggente, ma anche la porta di un mondo segreto fatto di storie e dicerie su passaggi nascosti e stanze ricolme di tesori. E di insidie. Tra tutte: Sa Musca macedda, una mosca diabolica che procurerebbe la morte al malcapitato cercatore di tesori, e ai tombaroli. 

“Avendola, in passato, esplorata personalmente – afferma Marcello Polastri, guida e speleologo urbano - posso affermare con convinzione che dei tesori cercati nel lontano 1600 ad opera di due coniugi che, per l’appunto, abitavano in questo ipogeo, non vi è la benché minima traccia. Resiste, tuttavia, l’ipotesi di un camminamento segreto, ma è ancor più attendibile l’idea (avanzata nel 1800 dal Conte e Generale Albert Ferrero Lamarmora), di un corso d’acqua sotterraneo, di una falda che attraversa la collina di Tuvixeddu e passa al di sotto della Grotta della Vipera per rifornire la zona dell’Isolotto di San Simone, la cosiddetta “Sa Illetta“, in mezzo allo Stagno di Santa Gilla, sicuramente – annuncia lo speleologo e giornalista, Marcello Polastri - ne riparleremo”. 

VIDEO: https://www.facebook.com/marcellopolastri/videos/1973664492938451/