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Una santa messa, celebrata rigorosamente all’aperto, nel piazzale del Santissima Trinità, a Is Mirrionis, per non dimenticare chi ha sofferto, chi non ce l’ha fatta, per stare accanto ai familiari che purtroppo, considerate le rigide disposizioni anti-contagio, non hanno potuto stare accanto ai loro cari per la sofferta dipartita.
Don Elenio Abis, cappellano dell’ospedale cagliaritano, (nella foto in alto, di apertura), insieme al dottor Sergio Marracini, (direttore sanitario della struttura ospedaliera), con i medici, infermieri e oss, per dedicare un momento di preghiera e ricordare le vittime del Covid ed abbracciare idealmente i loro cari, i pazienti che non ci sono più. Pazienti., i loro familiari che non hano porutto abbracciarli. Questo era lo scopo della celebrazione della santa messa avvenuta questa mattina: “E’ un omento davvero difficile per tutti – dice Marracini - siamo tutti stanchi, è da febbraio che lavoriamo giustamente a pieno ritmo, era però doveroso trovare un momento di riflessione, di preghiera e di affetto per coloro che non l’hanno fatta”.
Poi ci sono loro, tutti i dipendenti che, come personale medico-infermieristico, in primis il cappellano don Elenio, che hanno un contatto corpo a copro col malato, si uniscono al capezzale del malato, per accompagnarli in un momento tragico e cruciale.
(Nell'immagine sottostante, il dottor Sergio Marracini)
"Dal 9 settembre a oggi (domenica 8 novembre 2020), sono 80 i pazienti deceduti in questo ospedale. Ci sono famiglie intere ricoverate qui dentro; persone che hanno perso un familiare, magari nella stanza a fianco. Assistiamo ad un vero cordoglio (cor dolere, cuore che duole) dei familiari che perdono una persona cara a cui non possono dare l’ultimo saluto. È un dolore straziante”. Non è mancato il plauso per tutto il personale medico e paramedico: “L’impegno dei medici con i pazienti ma sopratutto degli infermieri, a cui questi si affidano, è veramente ammirevole” - ha scritto in un post, accompagnato da alcune foto, Alice Marracini.