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Ieri, 17 gennaio, si è celebrata la Giornata mondiale della pizza. Il piatto più amato dagli italiani e uno fra i più noti al mondo, comfort food per eccellenza, un mix di profumi e sapori che nella loro semplicità deliziano i palati e inebriano i sensi. Se la platea di consumatori si divide in due schiere, fra chi parteggia per la classica e tradizionale “pizza napoletana” e chi per la altrettanto apprezzata “pizza romana”, in Sardegna esiste una ricetta che si ispira ad essa, e che per questo viene da tanti definita la “pizza sarda”.
PIZZA SARDA. Stiamo parlando de sa civargedda, altresì nota come coccoi de corcoriga, piatto tipico di Osini, in Ogliastra. Molto simile a s’anguli de cibudda, differiscono nella preparazione per la farcitura, che nella civargedda si serve delle zucchine, mentre in s’anguli de cibudda viene utilizzata principalmente la zucca. La prima, se vogliamo, rappresenta la versione estiva, mentre la seconda, per la quale si svolge annualmente una sagra ad Elini, quella invernale.
INGREDIENTI. Indispensabile per una perfetta civargedda l’utilizzo di un prodotto tipico della Sardegna: su fiscidu, freschissimo formaggio tipico del territorio ogliastrino, che si ottiene dal formaggio di pecora o di capra e a seconda delle zone in cui lo si consuma può essere chiamato anche casu a fitta, frue o casu agedu. Immancabile inoltre, fra gli ingredienti, la cipolla, che insieme alle verdure, al formaggio, ai pomodori e alla farina conferisce alla civargedda caratteristiche nutrizionali tali per cui può essere considerata come piatto unico. Tipico della cucina agropastorale, in passato veniva consumato anche come smurgiu (pasto veloce), durante la raccolta delle olive o in occasione della vendemmia.
PREPARAZIONE. Le verdure (zucchine o zucche) vanno grattugiate grossolanamente e aggiunte alla cipolla e al pomodoro a dadolata. A tutti gli ingredienti va aggiunta la farina per far assorbire i liquidi prodotti dalle verdure, aggiungendo un po’ d’olio e un pizzico di sale, senza sovrabbondare. Secondo la tradizione questo impasto si cucinava nel forno a legna su foglie di cavolo o di vite. Oggi può essere tranquillamente preparato anche con il forno elettrico e la cottura può variare dai 20 ai 30 minuti a seconda della temperatura. Una volta pronta può essere servita subito, oppure lasciata leggermente raffreddare.
La presenza di sapori delicati e decisi insieme ne fa un piatto gustoso e versatile. La “pizza sarda”, simile anche a una frittata, è perfetta per chiunque voglia assaporare un pasto completo mantenendo una dieta sana. La civargedda si discosta dalla pizza classica, ma da questa prende ispirazione e nella sua semplicità abbraccia la tradizione isolana grazie ad alcuni dei prodotti della terra che contribuiscono a renderla unica e straordinariamente ricca.
Foto: Panificio Cadelano