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“Quando arriva l'estate, ci si ricorda quanto costi tornare a casa per i nostri emigrati per cercare la propria famiglia o per solo respirare l'aria di casa dopo i sacrifici lavorati invernali. Tutto questo si accomuna per i tanti turisti affezionati alla nostra amata e bellissima isola, molti dei quali rinunciano alle vacanze estive in Sardegna perché il viaggio ha dei costi esorbitanti e il prezzo da sborsare è superiore a 10 giorni di soggiorno in qualche struttura isolana”.
Sono queste le parole di Maurizio Cadau, dirigente nuorese di Fratelli d'Italia a Nuoro e vicesindaco del Comune di Belvì. Cadau, dipendente di una struttura ricettiva marittima della costa nord orientale, si confronta ogni giorno con i turisti e ascolta le lamentele e i motivi per cui molti rinunciano a venire in Sardegna.
“Si vedono tanti slogan in tv, nelle pubblicità ma sono annunci non seguiti dai fatti. Non c'è corrispondenza con la realtà come l'annuncio di un proprietario di una compagnia navale durante la festa della Leopolda del Pd” parla l'esponente di Fdi-An “Molti dei numeri che stiamo avendo in Sardegna sono dovuti alle tensioni internazionali e non dovremo esaltarci per dei numeri nati da queste sventure e che potrebbero essere notevolmente superiori se ci fossero tariffe più basse”
Cadau attacca la Giunta regionale sarda. “In questi anni non ha mai fatto nulla per cercare di venire incontro ai sardi e a i tanti turisti che vorrebbero sbarcare in Sardegna ma non possono per i prezzi troppo alti e fa sinceramente gridare vendetta che si vantino di un treno veloce "sempre fermo" e di un nuovo treno che farà in 40 minuti dalla Corsica a Cagliari”.
“Dopo aver sentito per troppe volte di una nuova politica dei trasporti - spiega Luigi Flori, già assessore al turismo del Comune di Siniscola e oggi Presidente del Consiglio comunale - dopo aver sperato che come cittadini Italiani anche noi Sardi potevamo avere la possibilità di poterci muovere liberamente e a costi contenuti, prendiamo atto che anche per questa stagione promesse e speranze sono andate perse. Prendiamo atto che nonostante il turismo possa essere la principale fonte di reddito per l'intera regione nulla o quasi è stato fatto per favorirlo”.
“E' bene ricordare che favorire una politica dei prezzi contenuti ,favorirebbe ad esempio l'allargamento della stagione che, purtroppo, al momento è ridotta al massimo a 50/60 giorni di afflusso e che magari molti dei giovani che oggi vanno via in cerca di fortuna, potrebbero rimanere perché soddisfatti nelle loro esigenze lavorative. Sentire di investimenti, in favore della mobilità più o meno fantasiosi, è il segno evidente di come la Regione Sardegna con i suoi rappresentanti sia distante dal risolvere il problema, perché se raggiungere la nostra isola a due persone con auto al seguito, un costo di 700 € significa attrarre turisti, be allora non appena finiranno le "disgrazie altrui" saremo destinati al declino. La Sardegna per via del suo inestimabile valore ambientale, culturale enogastronomico ecc. è sicuramente la meta più gradita e ambita da tantissimi turisti ma purtroppo tale gradimento non basta per farli arrivare. E' sempre troppo cara".