Martina Sereni, responsabile del settore sanità , presenta la prima tappa nazionale del tour del Partito democratico che comincia oggi con gli incontri con associazioni di medici, personale, cittadini e pazienti e le visite negli ospedali. " La segreteria nazionale del Pd ha scelto di partire dalla Sardegna per fare un viaggio dentro la sanità, per conoscere la situazione e per sentire l'opinione degli operatori, degli utenti e delle associazioni" .

" I dati della Sardegna sono molto preoccupanti, il rapporto Crea ci dice che è una delle regioni in cui non sono rispettate le aspettative degli utenti, né per quanto riguarda l'appropriatezza, l'equità e la situazione economico-finanziaria. Da questi incontri cercheremo meglio di capire cosa chiedere alla Roma perché si guardi alla Sardegna con grande attenzione ", ha sottolineato Sereni durante l'incontro con la stampa.

L'obiettivo dei dem è avere un quadro preciso della sanità sarda con incontri e visite tra oggi e domani a Cagliari, negli ospedali Brotzu, Businco e Microcitemico, Oristano (ospedale San Martino) e Olbia (ospedale Giovanni Paolo II) e di nuovo il 10 e 11 luglio con altri esponenti nazionali del Pd nel resto dell'Isola, a partire da Nuoro e Sassari.

Partecipano anche il segretario regionale Piero Comandini ei parlamentari Silvio Lai e Marco Meloni.

"L'emergenza è assoluta, l'allarme nell'Isola è molto elevato, per questo sia il partito nazionale che domani in Consiglio regionale, con le due mozioni sulla sanità in discussione, affronteranno il tema". Per Meloni, "è fuori luogo che a pochi mesi dalla scadenza della legislatura il presidente della Regione decida di stravolgere l'assetto degli ospedali in Sardegna, va sistemata intanto l'assistenza di base e poi ci penserà chi governerà l'Isola nei prossimi cinque anni".

Silvio Lai mira alle professionalità: "Bisogna smetterla con la confusione attuale e ripartire dalle risorse umane, investire sui territori e distribuire le risorse sulla base della sostenibilità territoriale, se non si fa questo, se si continua a perseguire solo questioni clientelari la sanità sarda non si riprenderà mai".