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La comunità in Sardegna si unisce per sostenere la candidatura dell'area vicino alla miniera dismessa di Sos Enattos a Lula (Nuoro) come sede dell'Einstein Telescope, l'importante infrastruttura europea per la ricerca di onde gravitazionali. In competizione c'è anche Limburg, nei Paesi Bassi, al confine con Belgio e Germania. Le istituzioni sarde, tra cui la Regione e le università di Cagliari e Sassari, hanno firmato un accordo per coordinare e promuovere iniziative a supporto della candidatura italiana, già sponsorizzata dal Governo.
L'accordo coinvolge anche l'Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf) e l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). L'obiettivo è creare un coordinamento permanente per sostenere la candidatura dell'area di Lula, promuovendo la sensibilizzazione, l'informazione, la promozione territoriale e la valorizzazione culturale e scientifica del territorio. Il comitato di gestione incaricato sarà composto da sei membri, uno per ogni ente coinvolto, presieduto dalla Regione Sardegna.
"L'Einstein Telescope è una infrastruttura strategica per la quale stiamo lavorando sin dal primo giorno. L'accordo firmato oggi ci vede in prima linea nella promozione della candidatura e di tutto il territorio, costruendo momenti coordinati e partecipati in tutte le aree della Regione. Vogliamo fare squadra con le università e con gli enti di ricerca, rendendo partecipi le cittadine e i cittadini della Sardegna", ha dichiarato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, riguardo l'accordo.
"La nostra università è orgogliosa di essere parte integrante di questa iniziativa, che non solo conferma il valore strategico del nostro territorio - ha sottolineato Francesco Mola, rettore dell'Università di Cagliari - ma mette anche in luce le eccellenze scientifiche e accademiche che siamo in grado di offrire".
"L'Università di Sassari sostiene con convinzione il progetto ET a Lula fin dal principio - ha detto invece il rettore dell'ateneo sassarese Gavino Mariotti - L'Einstein Telescope è molto più di un progetto di ricerca, è un'occasione di rinascita per l'intera isola che oggi soffre di un calo demografico senza precedenti.
"Einstein Telescope è un progetto di portata scientifica mondiale, ospitare questa grande infrastruttura di ricerca in Sardegna sarebbe un risultato di straordinario valore, per il territorio e per tutto il Paese - sottolinea il presidente dell'Infn Antonio Zoccoli - Per riuscire in questa impresa è determinante che Einstein Telescope sia un progetto di tutti, sia il più possibile condiviso: dalla società civile, dalle istituzioni, dalla comunità scientifica. Bisogna essere uniti.
"Questo accordo rappresenta una duplice conferma della sua vocazione istituzionale allo sviluppo della ricerca astrofisica dai migliori siti e con la migliore tecnologia a disposizione - dichiara il presidente dell'Inaf Roberto Ragazzoni - Conferma la bontà del sito che, con il suo silenzio sismico, rappresenta il migliore possibile in ambito europeo, in una regione che già ospita il radiotelescopio di San Basilio, gestito dall'Osservatorio Astronomico di Cagliari, una delle nostre strutture più importanti".
"La sigla di questo accordo rappresenta un forte segnale di collaborazione e coesione tra alcune delle realtà scientifiche nazionali più importanti, e segna un passo decisivo nel percorso di promozione della candidatura italiana a ospitare un'infrastruttura di ricerca ambiziosa come ET - aggiunge il presidente dell'Ingv Carlo Doglion - l'Ingv, proseguendo la sua attività di caratterizzazione del sottosuolo e del rumore sismico di fondo del sito nonché di identificazione dell'origine delle sorgenti di questo rumore attraverso campagne temporanee di misura con strumentazione installata in superficie, conferma il suo impegno nello sviluppo di ET e del suo sito ospitante, Sos Enattos, come casa comune della ricerca italiana di alto profilo".