Progetu Repùblica de Sardigna lancia la campagna per la tutela e la difesa del mare sardo: “Sardigna chene plàstica”. Il progetto è stato presentato presso il locale Vento Maestro, nell’area marina del Sinis-Maldiventre

Nel corso dell’incontro è stato ribadito come “La Sardegna è una delle isole più belle del Mediterraneo e di tutto il continente europeo, ciò rappresenta un valore inestimabile per il futuro del nostro popolo, ma come tutte le isole il delicato e unico sistema ambientale può essere messo a rischio molto facilmente, per questo servono azioni di salvaguardia urgenti, decise, e nel contempo strategiche per ottemperare al duplice obiettivo temporale del breve e del medio-lungo termine”.

I militanti di ProgRes hanno accolto con favore la recente normativa approvata dal Parlamento Europeo che prevede il divieto nell'Ue di utilizzare gli oggetti in plastica monouso come i piatti, le posate, le cannucce, i bastoncini per palloncini e i cotton fioc, altamente inquinanti, a partire dal 2021.

La direttiva fissa anche un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029 e stabilisce che entro il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere composto da materiali riciclati, quota che salirà al 30% entro il 2030.

Inoltre viene rafforzato il principio "chi inquina paga", introducendo un regime di responsabilità estesa per i produttori di tabacchi e di attrezzi da pesca, cosa che consentirà che non siano i pescatori a sostenere i costi della raccolta delle reti perse in mare.

Secondi i dati elaborati da una ricerca della Commissione Europea, l'80% dei rifiuti che inquinano i mari sono costituiti da plastica (i prodotti coperti dalla direttiva di cui sopra costituiscono il 70% circa di tutti i rifiuti marini).

È stato ricordato come questi siano “Problemi che coinvolgono direttamente anche la nostra nazione e che pregiudicano seriamente il futuro del nostro mare e la qualità delle nostre spiagge”. Citata anche la vicenda della carcassa di un capodoglio rinvenuto in Sardegna, presso la spiaggia di Cala Romantica a Porto Cervo, aveva all’interno dello stomaco ventidue chili di plastica, e non era il primo.

“Riteniamo doveroso da parte delle amministrazioni locali e, in particolar modo, dalla massima istituzione sarda - la RAS - – sottolineano da ProgRes – che vengano quanto prima attuate delle misure tese alla riduzione dell’uso del materiale plastico monouso, in linea con le direttive europee”.

“Progetu Repùblica come prima iniziativa della campagna nazionale “Sardigna chene plàstica” vuole offrire alle amministrazioni comunali sarde un template per la mozione sulla riduzione della plastica monouso. Il nostro obiettivo – concludono –non mira esclusivamente alla riduzione della plastica dalle nostre spiagge, piuttosto ambisce a una progressiva eliminazione della plastica non compostabile da tutto il territorio sardo. Sarebbe importante riuscire ad essere una delle prime regioni europee a traguardare gli obiettivi della normativa Ue”.