Sui social è partita una vera e propria caccia ai responsabili per l’uccisione di un cane scuoiato e fatto a pezzi nel rione Carbonazzi, a Sassari, e ritrovato da un passante che ha fatto scattare l'intervento della Polizia locale e a stretto giro quello delle Guardie zoofile.

La carcassa dell'animale era stata segnalata lo scorso 3 febbraio vicino a una cabina elettrica. Forse un piccolo levriero, i cui resti sono stati già rimossi. Anche se la foto, in parte oscurata, ha già fatto il giro del web dove, oltre allo sconcerto, è partita la caccia ai responsabili con appelli perché chi ha visto si faccia avanti. Il caso è diventato nazionale: l'Aidda, associazione italiana difesa animali ed ambiente, ha deciso di offrire una ricompensa di 5.000 euro "a chiunque con una denuncia formale fatta davanti alle autorità preposte permetta di individuare, processare e far condannare in via definitiva l'autore o gli autori di questo crimine".

"Un orrore indescrivibile, un crimine il cui responsabile deve pagare la sua pena anche se purtroppo le leggi in Italia per chi commette simili reati di fatto non prevede pene di una severità rapportata all'atrocità del crimine commesso", scrivono in una nota gli animalisti. Il fatto segue di qualche giorno un altro ritrovamento, stavolta sul litorale di Platamona: un cane è stato trovato mezzo sepolto sotto la sabbia, morto probabilmente a causa di una bastonata. Così, in queste ore sui social c'è chi si interroga su questi misteriosi episodi, ipotizzando un'eventuale connessione. Una teoria che però non è ancora supportata da alcuna prova.

Foto tratta da Facebook (Amici degli Animali Sardegna)