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La Cavalcata Sarda di Sassari non si terrà la penultima domenica di maggio come di consueto. A darne notizia è una nota dell'ufficio di informazioni turistiche Info Sassari. In un messaggio condiviso sui social da alcune associazioni folkloristiche dell'Isola si legge infatti: "La Cavalcata sarda per quest'anno non si svolgerà nel mese di maggio. Se e quando avremo notizie su un'eventuale posticipazione della manifestazione sarà nostra cura inviarvi delle informazioni".
Non è chiaro, dunque, se e quando si terrà l'edizione 2022 dell'attesissimo appuntamento del maggio sassarese, che dal 1951 richiama in città migliaia di appassionati delle tradizioni popolari e visitatori.
LA FESTA DELLA BELLEZZA. Il giorno della festa, in mattinata, le associazioni folkloristiche, le maschere etniche, le traccas trainate dai buoi, i cavalieri e le amazzoni della Sardegna sfilano per le vie del centro indossando gli affascinanti abiti e i gioielli tradizionali dei paesi di appartenenza. La manifestazione prosegue nel pomeriggio presso l'ippodromo di Sassari, dove cavalli e cavalieri si esibiscono nelle spettacolari pariglie acrobatiche. In serata, nella centralissima piazza d'Italia, si tiene il festival regionale del folklore con i canti e i balli tradizionali accompagnati da launeddas, organetti e fisarmoniche, che si protraggono per buona parte della notte.
LA STORIA DELLA CAVALCATA. Secondo lo scrittore Enrico Costa la prima edizione della Cavalcata risale al 1711, quando il Consiglio comunale di Sassari, sul finire della dominazione spagnola, deliberò di "far cavalcata" in omaggio al re Filippo V di Spagna. Alla manifestazione partecipò tutta la nobiltà sassarese, orgogliosa di mettere in mostra i propri costumi.
L'evento che possiamo ammirare oggi nasce invece nel 1899 per omaggiare l'allora re d'Italia Umberto I e la regina Margherita di Savoia, giunti in città per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II che Giuseppe Sartorio aveva innalzato nella piazza d'Italia.
Nel 1951, il sindaco di Sassari Oreste Pieroni fece rinascere la manifestazione divenuta da allora un appuntamento annuale della città di Sassari, nonché una delle tre principali feste della Sardegna in cui si riuniscono i gruppi folkloristici di tutta l'isola con la differenza che rispetto alle altre due (la Sagra del Redentore a Nuoro e la Festa di sant'Efisio a Cagliari) la Cavalcata è l'unica ad avere un carattere laico.