Sei persone fra imprenditori edili, professionisti e un amministratore di condominio sono state denunciate a Sassari per il reato di associazione a delinquere finalizzata a commettere truffe a danno dello Stato nell’ambito delle misure di sostegno al settore edilizio (il cosiddetto bonus facciate), in concorso con altri 47 soggetti (privati e amministratori di condominio).

Dopo le indagini degli agenti della Guardia di Finanza di Sassari, l’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per un importo totale pari a 5.593.440 euro, costituente il profitto dei reati commessi. E' l'epilogo di più di un anno di indagini dei Fiamme Gialle, coordinate e finalizzate a dimostrare l'esistenza di un sistema di truffa volto ad ottenere il riconoscimento di crediti fittizi legati al bonus facciate. In particolare, le persone denunciate sono accusate di aver creato un complesso sistema fraudolento, attraverso operazioni bancarie e produzione di falsa documentazione tecnica e fiscale (false dichiarazioni di inizio lavori al Comune, false fatture, ecc.), per attestare fittiziamente l’esecuzione di lavori edili in realtà mai eseguiti oppure eseguiti per importi nettamente inferiori. 

Gli indagati, secondo la ricostruzione degli investigatori, hanno fatto un uso illegale del meccanismo dello "sconto in fattura", riuscendo ad accumulare, attraverso società ad essi riconducibili, più di 5 milioni di euro di crediti d’imposta indebiti nei propri cassetti fiscali in quanto relativi appunto a lavori edili mai eseguiti o sovrafatturati. Come noto, con lo “sconto in fattura” il committente degli interventi di recupero o restauro della facciata degli edifici può beneficiare del bonus sotto forma di vero e proprio sconto (pari al 90%) delle spese sostenute e far sorgere, così, in capo all’appaltatore (l’impresa edile) un credito d'imposta di importo corrispondente, poi liberamente cedibile a terzi. Il citato credito d’imposta viene inserito nel “cassetto fiscale” dell’appaltatore, tramite il portale web “Piattaforma Cessione Crediti” dell’Agenzia delle Entrate. 

L’indagine si è basata prevalentemente su acquisizioni e analisi documentali, indagini finanziarie, servizi dinamici di polizia giudiziaria con sopralluoghi e verifiche presso 52 immobili sparsi nella provincia turritana, nonché sull’esame testimoniale di numerosissimi soggetti privati, condomini e imprenditori. Sulla base delle attività investigative svolte, a 6 persone è stato contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di 52 episodi di truffa aggravata ai danni dello Stato (in quanto aventi ad oggetto misure pubbliche di sostegno all’edilizia), mentre ad altre 47 persone (privati committenti, geometri e amministratori di condominio) è stato contestato il concorso nell'esecuzione degli specifici casi di truffa. Su richiesta del pm competente, il Giudice per le Indagini Preliminari di Sassari, valutando positivamente il lavoro svolto dalle Fiamme Gialle, ha disposto quindi il sequestro diretto e per equivalente dell'intero importo dei crediti fittiziamente accumulati, quantificato in 5.593.440 euro. 

L’azione del Corpo, anche nell'ambito dei crediti d'imposta, ha lo scopo di impedire lo spreco delle risorse e l’inquinamento del sistema economico-finanziario con capitali di provenienza illecita, che andrebbero ad alterare e falsare le regole della sana concorrenza tra imprenditori. Si evidenzia che "il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna".