“Bisogna soffermarsi sul fatto che se un ragazzo, o dieci come in questo caso, sono capaci di fare una cosa del genere, su un animale piccolo, appena uscito dal nido (quindi totalmente inerme e incapace di difendersi), ecco questo fatto deve preoccupare la società”. Inizia così l’intervista alla Dottoressa e Veterinaria Roberta Demontis, rilasciata ai microfoni di Sardegna Live, dopo il suo post su Facebook che ha attirato l’attenzione nazionale su un caso di violenza avvenuto nella sua città: Sassari.  

La Dottoressa, addolorata e arrabbiata per l’episodio, dopo aver segnalato il fatto alle autorità competenti, ha deciso di mettere nero su bianco il suo sfogo condividendolo sul web attraverso il suo profilo social: “Non è la prima volta che capita, l’episodio di lunedì però è stato particolarmente brutto proprio per la dinamica. È molto grave che ormai si assiste a episodi di violenza quotidiana verso cose, animali, persone. Bisogna far qualcosa”. 

I FATTI – La Dottoressa Demontis ha spiegato: “Una signora, assistita da una madre e suo figlio, sono riusciti a fermare la furia di quei dieci ragazzi che si sono accaniti sul povero piccione. Hanno, con cura e attenzione, preso l’animale e sono corsi nel mio ambulatorio.  Purtroppo era troppo grave, aveva perso tanto sangue e aveva entrambi gli arti fratturati, come hanno tutti potuto vedere dalla radiografia e dalle immagini che ho deciso di pubblicare. Era piccolo, sarebbe potuto morire di infarto per la paura e invece ha provato a lottare sino alla morte, giunta poco dopo”.

LA RISPOSTA DELLA COMUNITÀ – Ma qual è stata la reazione degli utenti dopo la notizia? “C'è tanta gente inorridita. A Sassari ci sono tantissime persone per bene; quotidianamente i miei concittadini mi portano animali in difficoltà, come ad esempio i piccioni. Si assicurano anche di portarmi le pappe, mi chiedono se ho bisogno di aiuto. Quindi, per me, è importante non fare una generalizzazione su tutti i cittadini e la popolazione di Sassari. Sono tante le persone che vedo  impegnarsi a tutela degli animali.”

LA STORIA DI GIACOMINO – “L'anno scorso dieci ragazzi, hanno salvato un altro piccione: Giacomino. Questa storia ci ricorda che i bravi ragazzi ci sono, perché in quel caso avevano salvato il piccione dalla violenza di altri due ragazzi e lo avevano portato da me. Giacomino era malconcio ma ha avuto un lieto fine. Oggi vive in un rifugio, e sono stati proprio dei ragazzi a salvarlo.”

INSEGNARE IL RISPETTO NELLE SCUOLE – “Io vorrei che questa morte non sia avvenuta invano” La Veterinaria Demontis vuole che nasca qualcosa di positivo da questa vicenda: “Vorrei che nascesse un progetto che parlasse ai giovani, nelle scuole, del rispetto verso gli animali e non solo. Chi non rispetta un animale indifeso potrebbe essere la stessa persona che mette fuoco a un cassonetto, riga una macchina, è violento con le persone. La violenza e la mancanza di rispetto hanno un unico comune denominatore. Altrimenti, cosa potrebbe condurre dei giovani ad accanirsi in tale modo? Bisognerebbe parlare nelle scuole di tutto questo. Chi commette una tale violenza su un animale, qualsiasi sia, è un violento. Non si può sfogare la rabbia vigliacca contro chi non si può difendere.”

L’APPELLO AGLI INSEGNANTI – “Tanti studi hanno dimostrato che i violenti sperimentano prima sugli animali, per poi passare alle persone sotto mille modi. Tale fenomeno è stato studiato e dimostrato! Allora basta, bisogna fare qualcosa. Io mi rendo disponibile a collaborare con la scuola e con gli insegnanti per un progetto di sensibilizzazione nei confronti dei giovani. È ora di fare qualcosa”