Buste di plastica non degradabili addio. A mettere definitivamente “fuori gioco” i vecchi sacchetti per la spesa è la legge di conversione del decreto legge Competitiva pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 21 agosto. E così chi distribuisce, anche gratuitamente, buste di plastica a meno che non siano biodegradabili e compostabili oppure riutilizzabili secondo precisi requisiti di spessore incapperà in pesanti sanzioni pecuniarie. Sono stati questi i temi della riunione che ieri ha visto impegnati, nella sede del Suap di Sassari, i rappresentanti dei Comuni di Sassari, Castelsardo, Sorso e Sennori, delle associazioni di categoria Coldiretti, l’Upa Confartigianato, la Cooperativa di garanzia degli artigiani e l’Assobioplastiche.

La riunione, organizzata dall'assessore alle Attività produttive Alessio Marras, è servita a mettere in evidenza la necessità di far conoscere ai cittadini, e ai commercianti in primis, la novità normativa.

«Nelle prossime settimane – ha detto il rappresentante della giunta di Nicola Sanna – l'amministrazione comunale, attraverso i settori delle Attività produttive e dell'Ambiente, lavorerà per promuovere, informare e sensibilizzare le categorie che utilizzano gli shopper. E lo faremo sia nelle aree mercatali che presso gli stessi commercianti. È necessario, infatti, che questi si mettano subito in regola, perché le sanzioni previste dalla legge sono pesanti», ha concluso Alessio Marras.

A questo proposito, a illustrare quanto previsto dalla normativa è stato il presidente di Assobioplastiche Marco Versari che ha sottolineato come il mancato rispetto della nuova normativa espone i commercianti a gravose sanzioni amministrative. Infatti, la commercializzazione dei sacchi non conformi è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l’asporto.

Il presidente di Assobioplastiche ha anche illustrato le caratteristiche tecniche delle buste che potranno essere commercializzate in quanto biodegradabili e compostabili. La norma riguarda solo i sacchetti e le buste di plastica “a perdere”, cioè monouso, e quindi non si applica alle borse e ai sacchetti che risultano essere riutilizzabili più di una volta.

In sintesi – è stato detto - non si possono più usare: i vecchi sacchetti in polietilene che espongono il simbolo PE che non sono biodegradabili e non sono compostabili, i sacchetti “ecologici” (oxodegradabili in polietilene) che non sono biodegradabili e compostabili e i sacchetti di plastica riciclata (non biodegradabile non compostabile).

La dirigente del Settore Ambiente, Marge Cannas, ha rilevato che per quanto riguarda il Comune di Sassari il settore da lei diretto provvederà ad attivare una rete informativa a favore di tutti i cittadini interessati per fornire delucidazioni e chiarimenti sulle buste ancora commercializzabili.