“Il caso del fallimento della casa Divina Provvidenza rischia di diventare una piccola (nei numeri) ma significativa bomba sociale”. È la denuncia di Antonio Piu, consigliere regionale di Europa verde (Avs) che stamattina ha incontrato le lavoratrici della struttura.

“La città non può permettersi di perdere un presidio che per decenni ha accolto e curato ospiti anziani e fragili e non può farlo, non solo perché i circa 40 utenti attualmente in carico alla Divina Provvidenza saranno spostati come pacchi in altre strutture in giro per la Sardegna, ma anche in prospettiva. Una società che invecchia, con famiglie sempre meno numerose e sempre meno in grado di accudire i propri cari anziani e fragili non può far finta di nulla di fronte a quanto tra qualche giorno accadrà alla storica struttura sassarese” ha detto Piu.

La casa di piazza Sant’Agostino, su cui pende una sentenza di fallimento, è stata dichiarata inagibile dal Tribunale fallimentare lo scorso 2 marzo, questo atto ha dato seguito alla notifica dell’obbligo di trasferimento degli ospiti da parte delle famiglie o degli amministratori di sostegno: “entro il 20 marzo dovranno trovare una nuova accoglienza, ma va sottolineato che la retta calmierata della Divina Provvidenza non è garantita da nessun’altra struttura – evidenza Piu – questo non permette a molti degli utenti di poter accedere ad altri presidi con rette più alte”.

Sono 17, 14 Oss e 3 generiche oltre a 3 amministrativi i lavoratori e le lavoratrici che tra qualche giorno saranno lasciati a casa: “La città non può permettere che queste professionalità vadano perse – sollecita il consigliere – occorre impegnarsi per attivare ogni azione possibile per ricollocare quanto prima tutti e tutte”.

La Regione ha stanziato, attraverso anche l’impegno di Piu, dal 2021 ad oggi oltre 4 milioni in totale, ma attualmente non risulta siano stati presentati piani di rientro: “A questo punto il percorso avviato dal Tribunale fallimentare non può essere in nessun modo invertito e tra qualche settimana la grande struttura sarà messa all’asta, abbiamo l’obbligo dunque di vigilare e fare in modo che non venga cambiata la destinazione d’uso della struttura, il ruolo sociale della Casa della Divina Provvidenza è non solo patrimonio decennale, ma rappresenta una necessità oggettiva per il presente e per il futuro di Sassari e del territorio che sempre di più avranno bisogno di avere strutture per accogliere gli anziani e i fragili. È necessario – esorta Piu - che la politica orienti e vigili il futuro percorso della struttura affinché i nuovi acquirenti non cambino la destinazione sociale dell’edificio. Un percorso che garantisca che chi acquisterà potrà avviare solo un’attività destinata ad accogliere anziani e fragili, come è avvenuto negli ultimi 40 anni, per vedere risplendere la casa di riposo con la stessa finalità di oggi”.

“Con una ventina di famiglie senza lavoro e molti dei 40 anziani e fragili ospiti della struttura privati dell’assistenza, il rischio di una significativa bomba sociale è dietro l’angolo e il territorio non può permetterselo”.