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L’indagine ha preso avvio dopo un compito in classe il cui tema era la giornata contro la violenza sulle donne. La ragazza, oggi 17enne, ha proprio raccontato, poco prima del lockdown, la sua vicenda e le presunte molestie da parte dello zio nel tema.
I fatti risalirebbero a cinque anni fa, quando aveva 12 anni. La notizia è riportata da La Nuova Sardegna. Sul quotidiano di oggi si legge che ieri la giovane ha parlato per diverse ore davanti al giudice Antonello Spanu durante l'incidente probatorio che si è tenuto nell'aula delle audizioni protette del tribunale di Sassari.
Ha confermato le accuse contro lo zio: un bancario sassarese di 65 anni che in diverse occasioni avrebbe cercato di baciarla e di molestarla. Poi la presunta violenza sessuale: avvenuta in macchina in un terreno nelle campagne di Sassari.
Ieri era presente anche lui in aula, ma i due non hanno avuto alcun modo di scambiarsi nemmeno uno sguardo. Lo zio, da fine giugno è agli arresti domiciliari, nega le accuse.
La giovane per anni avrebbe nascosto il suo tormento in seguito alle minacce subite: “Se parli ammazzo te, poi tuo padre e tua madre”, le avrebbe detto lo zio, come riporta sempre La Nuova Sardegna.