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Raccontare storie che descrivano la cultura del vino, capaci di esprimere emozioni e pensieri. E’ stata questa la quarta edizione, online, del Premio eno-letterario Vermentino. Un Premio diverso dai precedenti. Ma non per questo meno ricco di spunti e contenuti.
Un Premio che ha sfogliato pagine intense che profumano di quotidianità, di veri rapporti tra persone, tra vite e vitigni, scanditi senza fretta per concedere la possibilità di assaporare la vita, accompagnata magari da un buon bicchiere di vino.
Questo mondo lo hanno voluto raccontare ancora una volta la Camera di Commercio di Sassari, il Comune di Olbia e il Comune di Castelnuovo Magra, in Liguria, insieme agli autori – trenta, insieme a 29 case editrici di tutta Italia- che hanno partecipato all'evento.
E poi gli autori, i veri protagonisti. Tutti presenti in rete. Il vincitore del Premio Vermentino 2020, Gesuino Nèmus ovvero Matteo Locci, autore del romanzo “L’eresia del Cannonau” edito da Elliot, ambientato nell'immaginaria Telèvras in Ogliastra, dove avviene una misteriosa sparizione. In un racconto che ruota attorno alle storie dei suoi numerosi personaggi, esplorando nuovi percorsi sempre diversi e coinvolgenti. Per Nèmus un risultato perfetto: essere il primo sardo a vincere il "Vermentino" e per di più scrivendo di Cannonau.
Oltre al vincitore, la giuria, composta tra gli altri da Giovanni Fancello e Giorgio Demuru, coivolti nella conduzione della conferenza con la stampa, ha selezionato quattro menzioni speciali, per Andrea Simi per il suo “Mare Divino” edito Armando Curcio, Beppe Longo autore ed editore de “La contessa del negroamaro”, Laura Pepe con “Gli eroi bevono vino” editore Laterza e figli, e Davide Trauzzola per “Il vino tra armonia e storia” edito da Artingenio. Tutto questo al termine di un entusiasmante percorso, durato dieci mesi, nei quali la segreteria organizzativa ha seguito con estrema competenza e professioanlità ogni momento del Premio, dal primo giorno del bando fino alla stesura definita della classifica finale.
"Il Premio, anche in un periodo non del tutto semplice come questo è un grande veicolo per promuovere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, e quel grande lavoro quotidiano delle aziende vitivinicole capaci di produrre un vino unico come il "Vermentino" - è il commento del presidente della Camera di Commercio, Stefano Visconti- ma soprattutto quel lavoro e quella cultura del saper fare, e bene, che si racconta con estreno trasporto nelle pagine degli autori. Per un evento, nel quale crediamo, e che anno dopo anno cresce e che si confermerà. Ne siamo convinti."
In un Premio che dalla prima edizione, lanciata con il riconoscimento alla carriera a Simonetta Agnello Hornby, ha individuato importanti spazi di espressione: non a caso, a quattro anni di distanza dalla nascita, sono sempre più numerose le case editrici nazionali e regionali (13 nel 2018, 29 nel 2019 e appunto 30 quest'anno), e gli autori, che decidono di prendere parte al Premio. Come nel 2018, edizione vinta da Alessia Coppola con "Il profumo del mosto e dei ricordi" e nel 2019 quando il Premio se lo aggiudicò Anna Bertuccio con l'"Altra voce".
“Il Premio Vermentino è una realtà di grande impatto, nella quale le donne recitano un ruolo di primo piano sotto tutti i profili- rilancia Maria Amelia Lai, vicepresidente della Camera di Commercio- questo è merito di chi lo ha sostenuto sin dall’avvio e di tutti, tra autori e case editrici, che hanno dato dimostrazione di grande passione. Per una platea sempre più numerosa e con protagonisti capaci di far apprezzare il gusto della lettura.”
Un percorso di crescita ribadito anche da Sabrina Serra, assessore alla cultura del Comune di Olbia e Daniele Montebello, sindaco di Castelnuovo Magra, che punti alla crescita dei giovani e al tempo stesso al manenimento di un apporccio propositivo alle radici storiche dei territori. Un diverso approccio imprenditoriale e al tempo stesso culturale. Da proteggere e promuovere, come nelle intenzioni anche del Consorzio Vermentino di Gallura ed Enoteca Ligure. Perché la qualità delle produzioni è un altro elemento capace di dare vigore all’evento come ha sostenuto anche il presidente di Promocamera, Francesco Carboni.
"Siamo qui per sostenere le nostre aziende di produzioni, puntare alla loro crescita – ribadisce e chiude Pietro Esposito, segretario generale dell'ente camerale- e contemporaneamente incentivare il connubio con la letteratura dedicata a questo mondo, per far crescere il fascino del nostro Premio che deve continuare ad essere dinamico e propositivo. Per restare al finaco dei nostri imprenditori. E per far nascere nuove passioni nei lettori.”
Per un Premio, già pronto per essere gustato, riga per riga, già dalla prossima edizione.