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Le cicche di sigaretta sono il rifiuto numericamente più presente nell’intero mondo. Cicche che sono causa di degrado, gettate via senza ritegno e destinate ad “occupare” e inquinare spazi naturali condivisi e pubblici per molto, troppo tempo. E allora serve sensibilizzare, a partire da chi quegli spazi pubblici e condivisi li vive oggi e li erediterà domani: si comincia dalle scuole, da giovani interlocutori che sono peraltro parte in causa e interessata in chiave salvaguardia del pianeta e costante ricerca della sostenibilità.
Per questo proprio stamattina, accompagnati dai loro docenti, oltre 200 studenti e studentesse della scuola media di San Giuseppe a Sassari si sono trasformati in piccoli ranger a caccia di cicche abbandonate per strada.
I ragazzi di San Giuseppe e la loro dirigenza scolastica in realtà si erano già dimostrato sensibile propositivi in tal senso, ed è per questo che il “tour delle cicche” ha fatto nuovamente tappa nell’istituto cittadino, per una attività realizzata in collaborazione con Legambiente e con il supporto dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Sassari.
“200 giovani colorati sorridenti e volenterosi hanno pacificamente invaso il centro della città di Sassari, passando a setaccio le vie che circondano la loro scuola, le loro case, il loro vivere quotidiano - spiega Michele Meloni, Legambiente Sassari -. Pensate che un solo mozzicone contiene oltre 4mila sostanze nocive: le cicche sono troppo presenti sulle nostre strade, nei nostri territori, fra l’erba e sulla sabbia delle spiagge. Il loro abbandono è socialmente accettato, ed è una piaga che oggi abbiamo contrastato e evidenziato. Lo abbiamo fatto insieme al nostro futuro, per il nostro ambiente”.