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Si saprà il 6 aprile 2022 se due guardie mediche del sassarese dovranno affrontare il processo per la morte di un ambulante di 51 anni, Roberto Pais, ucciso dal Covid il 22 marzo 2020.
La gup del tribunale di Sassari, Carmela Rita Serra, ha infatti rinviato l'udienza preliminare fissando per quella data l'interrogatorio dei due imputati, Lucio Zirattu e Maria Caterina Cherchi, entrambi di Ossi. Sono stati loro questa mattina, attraverso l'avvocato difensore Nicola Satta, a chiedere di essere interrogati.
Il pubblico ministero Paolo Piras ha già sollecitato per tutti e due il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. Oggi la moglie e i figli della vittima si sono costituti parte civile con l'avvocata Alessandra Delrio. Furono proprio i familiari del commerciante a far partire l'inchiesta, presentando un esposto in Procura.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Roberto Pais, prima vittima del Covid nel nord Sardegna, l'ottava nell'Isola, accusò i sintomi della malattia ma non riuscendo a mettersi in contatto con il proprio medico si rivolse alla guardia medica. Gli furono prescritti degli antibiotici e nel giro di una settimana le sue condizioni peggiorarono.
La famiglia riuscì, dopo svariate richieste, a far intervenire un'ambulanza del 118 che trasportò Pais all'ospedale di Sassari. Qui, dopo sei giorni, il 51enne morì su un letto del reparto di Rianimazione dell'Aou. Per la sua morte la famiglia e la Procura puntano il dito contro le due guardie mediche, accusandole di non avere approfondito il quadro clinico del paziente e di non avere segnalato il caso al 118 e all'Unità di crisi locale che avrebbe dovuto effettuare il tampone diagnostico per verificare la positività al coronavirus.