Sebastiano Pasquarelli amava quella moto, per esprimere, come si dice spesso, un amore infinito. Solo che per lo studente di Ittiri, la sorte ha superato il bel modo di dire, trasformandola in un segno opposto, in un destino avverso di deleddiana memoria, troppo presto materializzatosi oltre la metafora.

Sebastiano era un ragazzo allegro, empatico, esuberante e pieno di quella gioia di vivere resa manifesta in ogni sua espressione. Già, la moto, che per il ragazzo era sinonimo di libertà, di quella spensierato desiderio giovanile di volare, di volare alto, che voleva dire ambizione e voglia di fare.

Il rombo dei motori lo affascinava: era il mondo in cui vedeva il suo futuro. E fu proprio questa attrazione il motivo della scelta della scuola superiore, l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato di Alghero, in cui Sebastiano ritrovava il suo abito su misura per creare e progettare tutto ciò che un giorno sarebbe arrivato con studio e applicazione.

Non è stato così, purtroppo. I sogni di Sebastiano si sono bruscamente interrotti in un funesto giorno di aprile del 2024, quando l’appuntamento con un destino che spesso, indistintamente, si prende gioco di noi, ha posto la parola “fine” alla gioia di vivere di un ragazzo 18enne che amava all’infinito la bellezza dell’esistere. Già, volare, appunto. 

Con la sua scomparsa, quello che era un suo esempio di sorriso, passione e ottimismo, è diventato subito un lascito fatto proprio dai suoi compagni di scuola. I quali, il 10 aprile scorso, hanno dedicato a Sebastiano, presso l’auditorium dell’Istituto, un’intera mattinata per onorarne la memoria e rievocarne, così come lo stesso Sebastiano avrebbe voluto, cioè senza tristezza, la sua benvoluta figura, custodita ora nel loro cuore.   

E così, quasi a rievocare anche il pensiero di Alda Merini. “La vita ci insegna che bisogna sempre volare in alto…Più in alto del dolore e delle lacrime...”, rappresentanti di tutte le classi hanno dedicato al ragazzo di Ittiri, certo con tanta e comprensibile commozione, belle parole di affetto e simpatia in un’atmosfera molto vicina al carattere e alla personalità dello studente scomparso.

Una testimonianza della classe III^: “Ciao Sebastiano, chi ha avuto la fortuna di conoscerti sa bene che eri un ragazzo espansivo, esuberante, frizzante e molto vivace”.

Ecco una dedica, tra le altre, dei suoi compagni di classe: “Ciao Busti, ormai è tanto che non ci vediamo, sai… è come se non te ne fossi mai andato…il tuo spirito gira sempre per la nostra scuola… Perché per un motivo o per un altro, si finisce sempre per parlare di te…”.

L’auditorium, allestito dagli studenti, fra cui Diego, Giada, Alessandra e il personale scolastico, era stracolmo. Di fronte alla platea, in bella evidenza, la moto, identica a quella di Sebastiano, di un compagno di classe, a testimonianza di quella che era una sua grande passione.

Oltre agli studenti dell’IPIA, erano presenti i genitori del ragazzo scomparso, circondati dalla vicinanza e affetto profondo di tutti. In particolare, quando alcuni compagni di scuola di Sebastiano hanno reso loro omaggio con un bouquet di fiori. Inoltre, tante famiglie e numerose autorità.

Ha aperto la mattinata il dirigente scolastico Angelo Parodi e il professor Aurelio Piras, ideatore dell’evento dal titolo “Lunghe giornate, senza di te”, il compito di spiegare lo scopo dello stesso e il coordinamento degli interventi.

Per il Comune di Alghero, hanno preso la parola le assessore Maria Grazia Salaris e Raffaella Sanna, il dirigente Alessandro Alciator e la pedagogista Giovanna Palomba. Sono intervenuti anche il sindaco di Ittiri, Antonio Sau, e il parroco don Luigi Usai.

A seguire, le citate dediche dei compagni di scuola di Sebastiano e le launeddas del generale Dante Tangianu, accompagnato dal professor Alberto Saiu, docente dell’IPIA, alla chitarra.

Subito dopo, è stata la volta della bellissima quanto toccante canzone “Lunghe giornate, senza di te”, dedicata a Sebastiano. Una versione italiana di “See You again”, con le mirabili voci di Giada Poddighe, del Liceo Musicale Azuni di Sassari e Guglielmo Mura, rapper in arte Gmura, accompagnati dallo studente Andrea Ibba al piano e dal già citato prof. Saiu. Le parole del brano e l’esecuzione magistrale degli artisti hanno emozionato i presenti, dando luogo a una lunga standing ovation, sintesi di pulsazioni del cuore e di sentimenti dell’anima.

Infine, l’abbraccio di tutti ai genitori del ragazzo scomparso, avvenuto con lo scorrere di video e foto (accompagnati dalle note del bravissimo Andrea) di Sebastiano in vita e a seguire con la splendida voce di Giada  nel brano “Hallelujah”.

Queste, sul significato dell’evento, le parole del professor Piras: "Tutti i presenti si sono stretti in un abbraccio collettivo attorno alla famiglia, dal significato profondo che va ben oltre le mura scolastiche. La grande partecipazione, il trasporto e la commozione di tutti hanno dimostrato che la scuola è in grado di prendersi cura degli aspetti che affliggono la società, come una vera famiglia unita, stavolta identificati nel dolore e nello sconforto causati dalla scomparsa del giovane Sebastiano".