Per Carlo Iervolino, l'imprenditore quarantenne di Olbia ricoverato a causa di una malaria contratta durante una vacanza a Zanzibar, è iniziato il processo di accertamento della morte cerebrale da parte dei medici del reparto di Rianimazione Paolo II di Olbia. Questa procedura richiede sei ore per essere completata.

Iervolino è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale olbiese mercoledì 20 novembre con febbre alta. Dopo gli esami iniziali, il personale medico ha immediatamente avviato il trattamento per il virus contratto presumibilmente in Africa alcuni giorni prima. Le sue condizioni sono apparse gravi fin dall'inizio e non ha risposto positivamente alle cure ricevute, rimanendo in coma farmacologico e con prognosi riservata per diversi giorni.

Figlio dell'imprenditore ed editore Gianni Iervolino, Carlo era coinvolto da tempo nella gestione delle aziende di famiglia.

La malaria

La malaria, spiega il Ministero della Salute, è una malattia infettiva causata da un protozoo, parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all'uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles. Le zanzare infette sono dette "vettori della malaria" e pungono principalmente tra il tramonto e l'alba.

Occasionalmente, la trasmissione avviene per trasfusione di sangue, trapianto di organi, condivisione di aghi o verticalmente dalla madre al feto. È uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, causando 350-500 milioni di infezioni in tutto il mondo e circa 1 milione di morti all'anno.

I neonati, i bambini sotto i 5 anni, le donne in gravidanza, i viaggiatori e le persone affette da HIV o AIDS sono a maggior rischio di infezione grave. In Italia è scomparsa a partire dagli anni '50 e i casi di malattia che si verificano, comunque, ogni anno nel nostro Paese sono legati principalmente ai turisti che rientrano da paesi interessati dalla malaria e all'immigrazione da tali Paesi o al trasporto involontario di zanzare infette da aree endemiche.