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Emergono nuovi dettagli sul tentato femminicidio avvenuto ieri a Sassari, in un appartamento di via Cabu d'Ispiga, nella parte alta del rione Monte Rosello. La vittima, Roberta Mazzone, è una donna cinquantenne, originaria di Buddusò e impiegata come badante, ricoverata in condizioni gravissime dopo essere stata sottoposta a un secondo delicato intervento chirurgico.
Il presunto aggressore è un 55enne pugliese, Domenico Ottomano, zio del marito della donna e ospite nella stessa abitazione, arrestato pochi minuti dopo il fatto dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari, guidati dal dirigente Michele Месса.
Ottomano è stato interrogato fino a tarda serata dagli investigatori. Avrebbe negato tutte le accuse, sostenendo di aver cercato di disarmare la vittima durante una lite riguardante questioni finanziarie, durante la quale lei è rimasta ferita cadendo accidentalmente su un coltello. L'uomo, assistito dall'avvocata Letizia Forma, avrebbe anche affermato di aver chiamato immediatamente il 113 dopo l'accaduto.
Durante l'interrogatorio, Ottomano avrebbe raccontato di essersi trasferito a Sassari da alcuni mesi per sfuggire a una situazione difficile nella sua città natale, spiegato di vivere come ospite a casa del nipote con una pensione di soli 350 euro e di essere stato pressato dalla moglie del nipote per contribuire alle spese domestiche. Questa situazione avrebbe quindi portato a continui litigi tra i due, culminati nella tragedia di ieri mattina.
Tuttavia, la versione dell'accaduto fornita da Ottomano non ha convinto né gli investigatori della Squadra Mobile né la procuratrice Elisa Succu di Sassari: l'uomo è rinchiuso nel carcere di Bancali accusato di tentato omicidio.