Il giudice del tribunale di Sassari, Sergio De Luca, ha respinto oggi tutte le obiezioni sollevate dalla difesa nel caso che coinvolge Antonino Becciu, fratello del cardinale Angelo Becciu, il vescovo di Ozieri, Corrado Melis, e altre sette persone, tra cui tre religiosi, accusati dalla Procura sassarese di aver cospirato per trasferire circa 2 milioni di euro dei fondi dell'8 per mille destinati alla diocesi di Ozieri sui conti correnti della cooperativa sociale Spes, di cui Tonino Becciu è il legale rappresentante.

Il pm Gianni Caria ha riformulato le accuse come richiesto dal giudice nella udienza precedente e queste saranno notificate ai nove imputati. Secondo la richiesta di rinvio a giudizio della Procura, Tonino Becciu, Corrado Melis, il direttore della Caritas don Mario Curzu, il parroco di San Nicola ed economo della diocesi don Francesco Ledda, Giovanna Pani e Maria Luisa Zambrano sono accusati di peculato e riciclaggio. Il parroco di San Francesco, don Roberto Arcadu, Franco Demontis e Luca Saba, sono invece accusati di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento.

Gli avvocati Ivano Iai e Antonello Patanè avevano presentato obiezioni riguardanti le accuse, citando il Concordato con lo Stato Vaticano, l'articolo 7 della Costituzione e la sentenza del tribunale vaticano del 15 dicembre 2023 che ha condannato il cardinale Angelo Becciu a 5 anni e 6 mesi. Tutte le obiezioni sono state respinte. "Valuteremo la possibilità di richiedere riti speciali per i nostri clienti una volta esaminati i nuovi capi d'accusa", hanno dichiarato gli avvocati della difesa. La prossima udienza è stata programmata per l'8 gennaio 2025.