Trentasei operazioni e 154 chili di prodotti alimentari sospetti, privi di etichette, certificazioni sanitarie e tracciabilità, sequestrati. Questo il bilancio dei controlli effettuati all'aeroporto di Alghero dalla Guardia di finanza e dai funzionari dell'Agenzia delle dogane nei primi tre mesi del 2025.

I sequestri riguardano principalmente carne, semi, frutta tropicale e verdura, talvolta in cattivo stato di conservazione, risultati non identificabili, privi di etichettatura che ne attestasse l'origine e la specie e privi della relativa certificazione fitosanitaria.

In tutti i casi gli alimenti sono stati rinvenuti all'interno dei bagagli di passeggeri provenienti da tutto il mondo, per la maggior parte da Senegal, Nigeria, Bangladesh, Congo, Cina, Albania, Perù, Filippine e Repubblica della Guinea, arrivati ad Alghero dagli hub intercontinentali della penisola.

In base alla normativa europea i prodotti vegetali sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e di volta in volta custoditi temporaneamente all'aeroporto nell'attesa delle analisi igienico-sanitarie del fitopatologo della Regione. 

La carne, invece, è stata sequestrata e confiscata per poi essere smaltita, sempre in base ai regolamenti comunitari. Il pericolo derivante dall'introduzione nel territorio nazionale di semi e vegetali, infatti, deriva dal fatto che questi prodotti potrebbero contenere organismi nocivi, da sottoporre a quarantena prima della immissione nel territorio dell'Unione Europea.