"Dalla 'fresca' cella alle calde poltrone di via Roma in poche ore. Di fronte a questo scandalo, che testimonia come ancora una volta i politicanti sardi trattino la cosa pubblica e gli incarichi istituzionali come una cosa che gli appartiene, le resistenze delle opposizioni, almeno in prima battuta, sono state piuttosto flebili. I piu' agguerriti nel Consiglio regionale ad esempio si sono limitati ieri a proporre di posticipare il giuramento per consentire i necessari approfondimenti tecnici e le relative valutazioni politiche". 

Cosi' l'eurodeputata del Movimento cinque stelle Giulia Moi sulla "vicenda Satta", il neo-consigliere dell'Uds incarcerato di recente per traffico internazionale di stupefacenti e poi tornato libero che ha prestato giuramento stamane in aula.

Una situazione che ha creato non pochi imbarazzi soprattutto tra gli scranni della maggioranza, un malumore diffuso che ieri ha causato di fatto lo slittamento del giuramento dell'ex sindaco di Budduso', previsto per ieri pomeriggio.

"C'e' stata dunque una "protesta", quella dei consiglieri Pd e della maggioranza, che pero' per l'eurodeputata sarda "e' un po' poco, per una situazione che e' paradossale agli occhi di chiunque sia dotato di un minimo di buon senso".

"Ci deve essere una ragione, si domanderanno le migliaia di cittadini onesti che leggendo la notizia non avranno creduto ai loro occhi - si chiede Moi - ma il motivo possiamo dedurlo da un fatto: nell'Assemblea regionale su 60 consiglieri, almeno 12 sono indagati per reati di vario genere. Ma l'onesta' andra' di moda- conclude- prima o poi anche in Sardegna".       Â