Salvaguardia, tutela e valorizzazione del sito storico-archeologico Tempio di Astarte, dei resti della Chiesa e delle cisterne sul colle Sant’Elia Considerato che - nel Capo Sant’Elia è presente un’area templare dedicata alla dea Astarte in età punica e Venere ericina, in età romana, - l’area della Sella del Diavolo sia una delle più belle e suggestive della città, non solo dal punto di vista ambientale e il Tempio di Astarte ericina sorge proprio nel punto più alto ella città, a circa 139 metri sul livello del circostante mare; - il Tempio di Astarte non è il solo protagonista nel suggestivo scenario della Sella del Diavolo; infatti, se da un lato esso giace sotto il piano di calpestio della collina, e andrebbe riportato alla luce, sono presenti, a breve distanza le une dalle altre, due cisterne sotterranee probabilmente di epoca punico-romana e i resti di una chiesa dedicata a Sant’Elia.

La letteratura sostiene che la chiesa venne donata ai monaci Vittorini di Marsiglia nel 1089 e abbandonata nel Settecento, - il sito archeologico in questione, composto dai resti del Tempio di Astarte, dalla chiesa e dalle cisterne, è patrimonio culturale e archeologico della città, e con il solo Tempio, fa il paio con quello di Erice in Sicilia, entrambe unici in Italia, ma non solo; - nel 2014, attraverso un accordo tra il Comune e l’Università di Cagliari, ripresero i lavori per estendere l’indagine archeologica per approfondire e per meglio inquadrare i dati emersi in precedenza (l’area è stata indagata con 5 campagne di scavi); - la valorizzazione e la tutela del bene archeologico, oltre che per motivi di studio, può diventare fonte di occupazione organizzando nuovi percorsi turistico-culturali che andrebbero ad incrementare quelli già esistenti, in una città che vuole attestarsi tra le capitali turistiche del Mediterraneo, sia per le bellezze ambientali, sia per quelle storico-culturali, artistiche e archeologiche, peraltro circondate dal verde.

“Chiediamo al Sindaco e all’Assessore alla Cultura, ben consci dell’impegno profuso dalla Giunta per la valorizzazione di siti archeologici della città, e aree verdi adiacenti – sottolineano i consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai - quali siano gli intendimenti circa la richiesta di collaborazione con le istituzioni preposte (Regione, Soprintendenza e Università), per il reperimento delle risorse economiche utili per la valorizzazione di quanto sopraddetto? I Consiglieri comunali Marcello Polastri - Loredana Lai Sotto: la zona degli scavi archeologici sul colle di Sant’Elia, oggi interrotti. Il sito archeologico comprende la Chiesa di Sant’Elia (nella foto) e si presenta ricoperto con dei teli, sui quali sono presenti terra e talvolta sterpaglie e rifiuti, accanto a due imponenti cisterne sotterranee e ai resti del tempio”.