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«Voglio fare mia l'esortazione del Presidente perché collaboriamo tutti a un progetto di comunità, nel quale condividere "valori, prospettive, diritti e doveri", rifiutando "l'astio, l'insulto, l'intolleranza, che creano ostilità e timore". Credo che una società giusta, libera e accogliente sia prima di tutto una società inclusiva e a questo pensa l'Ateneo nel rafforzare i suoi servizi agli studenti».
Citando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli, ha inaugurato il 457° Anno Accademico.
Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili, religiose e militari e i professori Fernando Ferroni (Presidente dell'istituto nazionale di Fisica Nucleare (INFN); Speranza Falciano, Vice Presidente INFN), Francesco Adornato (Rettore dell'Università di Macerata), Francesco Mola (Prorettore Università di Cagliari) e Bruno Botta (Prorettore all'Internazionalizzazione della "Sapienza" di Roma).
Presenti anche il Sindaco di Sassari Nicola Sanna, l'Arcivescovo Gian Franco Saba, il Presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il Questore di Sassari Diego Buso e il Prefetto vicario Salvatore Serra.
Prima di lasciare la parola a Riccardo Zallu, scelto in rappresentanza del personale tecnico amministrativo dell'Università di Sassari in quanto uno dei più giovani dei neoassunti, e al rappresentante degli studenti Saidi Ayoub, Carpinelli ha anche ricordato le parole di Barack Obama: «Pensare di ridurre il deficit pubblico tagliando su innovazione e istruzione, è come alleggerire un aereo sovraccarico togliendogli il motore: all’inizio ti sembrerà di volare più in alto, ma ben presto sentirai lo schianto».
Un apello anche al al valore della scienza e dell'istruzione e alle competenze adombrate dalle cosiddette fake news. «Ognuno si sente in diritto o anche in dovere di contestare verità storiche o scientifiche in nome di una malintesa parità- ha affermato Carpinelli - Al grido di “questo lo dice lei!” vediamo ogni giorno aggredire la struttura dello Stato, della convivenza civile, del buon senso».
Ospite d'onore il Maestro Beatrice Venezi, 29 anni non compiuti, la più giovane direttrice d'orchestra in Italia. «Un talento che è riuscito ad affermarsi nonostante la giovane età, perché nonostante tutto (anche se, certo, troppo di rado) questo Paese sa non solo formare ma dare spazio e riconoscimento ai suoi giovani migliori», ha detto il Rettore nel rivolgere un pensiero ad Antonio Megalizzi, il giornalista europeista morto in un attentato a Strasburgo.
La Venezi, che ha ricevuto l’onorificenza dalle mani dello stesso Rettore Carpinelli, è riuscita a catturare l'attenzione della platea dell'aula magna – con una lectio magistralis su “Giacomo Puccini: l'attualità e la modernità della tradizione".
«Giacomo Puccini – queste le sue parole – è un compositore che intuisce la modernità e la nuova necessità del pubblico del Novecento di spettacolarità, ma altrettanto capisce l’importanza della tradizione, la cui conoscenza e consapevolezza è l’unico vero ponte verso l’innovazione. La melodia, asso portante dell'opera italiana, diventa anche la cifra stilistica della sua opera, e rende le sue opere sempre facilmente comprensibili, apprezzabili e accattivanti per gli ascoltatori. Un'invenzione melodica particolarmente felice e sempre nettamente distinguibile è il segreto del suo successo».
L’evento si è concluso con l'attesa allocuzione dell'Associazione Goliardica Turritana, con il Pontefice Massimo Alberto Torru “Favetta XXIV” il Sereno che ha ricordato il passaggio di consegne dal precedente all'attuale Direttore generale, da Guido Croci a Cristiano Nicoletti (avvicendamento sottolineato anche dal Rettore nella sua relazione).