Lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari ha coinvolto anche la Sardegna. I sindacati Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up hanno proclamato lo sciopero con una lunga lista di rivendicazioni discusse a Roma, dove si sono riuniti questa mattina. Le delegazioni sarde sono presenti per portare le preoccupazioni dell'Isola al governo centrale.

Questo sciopero potrebbe causare il saltare di circa un milione e 200mila prestazioni sanitarie in tutta Italia, oltre a mettere a rischio 15mila interventi chirurgici e 100mila visite specialistiche. Luigi Mascia, segretario regionale Cimo, ha dichiarato che saranno garantite solo le emergenze e le urgenze durante lo sciopero, bloccando l'attività ordinaria che già è in difficoltà.

La protesta è motivata principalmente dalla delusione nei confronti della legge di bilancio nazionale da parte del comparto medico-sanitario. Marino Vargiu, dirigente del Nursing up Sardegna, ha sottolineato le condizioni di lavoro disumane in cui operano i professionisti sardi, che stanno spingendo molte persone a lasciare la regione o addirittura l'Italia per cercare condizioni lavorative migliori altrove. I sindacati denunciano la carenza di personale e le drammatiche condizioni di lavoro che impediscono di garantire i livelli essenziali di assistenza.

In particolare, si critica la legge di bilancio nazionale per non aver stanziato risorse adeguate per gli infermieri. La sicurezza negli ospedali è un altro punto cruciale: il sindacato chiede misure efficaci contro le aggressioni al personale medico e infermieristico, sempre più frequenti.