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Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno scoperto e denunciato un pregiudicato residente nella provincia di Napoli di 37 anni, S. R., per i reati di riciclaggio, frode informatica e sostituzione di persona.
L’uomo, secondo quanto ricostruito dagli agenti, ha rubato le coordinate bancarie a un cittadino sassarese riuscendo a compiere numerose transizioni.
Quest'ultimo, accortosi di operazioni non da lui effettuate, ha segnalato alla polizia i diversi movimenti di conto anomali sulla propria carta di credito.
Dalle indagini è emerso che le numerose transazioni illecite erano state effettuate con la spendita, a sua volta, del nominativo di altre ignare persone, residenti in varie parti d’Italia, che, a loro volta, avevano subito il pishing, ovverosia, il furto informatico di identità, tecnica utile ai malfattori per impedire alla Polizia di essere individuati.
Benchè i criminali fossero sempre attenti a non lasciare tracce, erano state minuziosamente analizzate alcune operazioni on line di pagamento di alcune giocate sul Match Point Scommesse del gruppo SISAL.
L’analisi incrociata dei dati, anche con il supporto tecnico dell’Ufficio Antifrodi di SISAL ha permesso di scoprire che alcune giocate erano chiaramente pilotate. Infatti, i numerosi account di giocatori on line, risultati chiaramente falsi, erano riconducibili a “giocatori virtuali” che avevano partecipato alle scommesse ed avevano perduto deliberatamente e volontariamente le rispettive giocate all’unico scopo di giustificare ufficialmente e così consentire il trasferimento del premio di ciascuna giocata del tavolo a favore del vincitore della partita, complice della combine, titolare di un preciso conto gioco.
La truffa così ben articolata aveva dunque lo scopo finale di “ripulire” i denari provento dalle frodi telematiche con incasso dei proventi da reato, ufficialmente vinti al gioco e dunque, apparentemente posseduti legittimamente, di cui l’indagato si era infine impossessato al termine di normali operazioni di prelievo presso sportelli ATM ubicati in provincia di Napoli e Salerno.
Pertanto, l’apertura di specifici account per conti gioco, e la partecipazione a finte giocate on line, con lo stratagemma del riparo dietro le generalità di ignare persone realmente esistenti, era lo schermo apparentemente legale per esercitare sistematicamente il riciclaggio del denaro trafugato da carte di credito di ignari titolari e provento dalle frodi informatiche subite.
Sono state scoperte movimentazioni di denaro per diverse decine di migliaia di euro. Sono in corso indagini tese all’identificazione dei complici.