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Respinta la richiesta di arresto per Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, la coppia di Olbia indagata per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Rosa Bechere, la 60enne scomparsa il 25 novembre 2022 e mai più ritrovata: per gli inquirenti sarebbe stata uccisa dalla coppia e il suo corpo fatto sparire.
Prima stordita ad arte con pesanti dosi di un farmaco a base di benzodiazepine, quindi derubata del poco denaro contante custodito in casa e delle carte Postamat collegate ai conti correnti dove veniva accreditato il reddito di cittadinanza. Oggi i giudici del tribunale del Riesame di Sassari hanno confermato quanto aveva già stabilito il 6 luglio scorso la gip di Tempio Pausania, Marcella Pinna, bocciando la richiesta di arresto per Meloni e Beccu.
Ai due la procura contesta anche i reati di rapina, lesioni, furto dell'auto, dei soldi e delle carte di credito della donna scomparsa, compagna di quel Davide Iannelli detenuto e sotto processo in Corte d'assise a Sassari per l'omicidio del vicino di casa Tony Cozzolino. Durante l'udienza il difensore della coppia, Giampaolo Murrighile, ha illustrato una memoria di cento pagine per convincere il Riesame che i suoi assistiti non hanno nulla a che fare con la sparizione di Rosa Bechere e con il suo probabile omicidio.
Il pubblico ministero Daniele Rosa ha invece insistito sulla necessita di applicare la misura cautelare in carcere per Meloni e Beccu, sottolineandone la pericolosità. Il Riesame ha deciso negando l'arresto. Tra 45 giorni si conosceranno le motivazioni e solo allora il pm dirà se intende presentare un ulteriore ricorso. "Per il momento - ha detto l'avvocato Murrighile - non rilascio alcun commento, se non quello che ben quattro giudici si sono espressi rigettando la richiesta del pm e la cosa ci fa pensare che questa sia la verità".