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È finita nel modo peggiore l'attesa per la scomparsa di Giancarlo Dessena, l’uomo che aveva fatto perdere le proprie tracce da La Maddalena il 4 ottobre del 2013. Purtroppo, dopo 18 mesi dal ritrovamento di un cadavere mummificato nel Parco Naturale dell'isola di Caprera, c'è stata la conferma definitiva che si tratta del 40enne.
A farlo sapere la sorella Antonella che ha pubblicato un post sul suo proprio profilo Facebook: “Avrei voluto non rispondere al telefono quella mattina. Avrei preferito non sentire quelle inaccettabili parole. Avrei voluto non sapere. Era così bello immaginarti in viaggio per il mondo inseguendo i tuoi sogni, imparando nuove culture, conoscendo nuova gente. Una nuova vita tutta tua! Ma eccoci qua a fare i conti con il destino. Ad ingoiare a forza questa folle realtà. Un pugno allo stomaco che non smette di fare male e non smetterà mai. Ti ho sentito tempo fa, ma non credevo fossi tu o quantomeno ci speravo. Non riesco a dirti addio ma lo devo fare, sarei folle altrimenti. Quindi addio Giancarlo, o meglio, arrivederci a presto. Spero che lassù tu possa trovare ciò che hai sempre sognato e spero anche che tu possa da lassù, starmi a fianco per sempre. Ciao fratellone”.
“Merita di essere ricordato. Era un'anima gentile, tormentata e nobile, era Giancarlo”, ha aggiunto la sorella Antonella, che sempre sui social ha voluto ringraziare le persone che le sono state al suo fianco in questi lunghi e difficili anni: “Ringrazio immensamente tutti. Ringrazio soprattutto chi in questi nove anni non ha mai perso la speranza e mi ha accompagnato con sostegno, impegno e dedizione affinché il mio angelo fosse ritrovato”.
Per l’avvocato Gianfrancesco Piscitelli, presidente di Penelope Sadegna o.d.v. “è inammissibile lasciare i familiari nel dubbio per un anno e mezzo”.
“Bisogna anche imparare - ha precisato il legale - a non intasare i laboratori del DNA con casi che possono essere benissimo gestiti da altre metodiche, affinché i tempi di ogni pratica siano più celeri. Il DNA non è l'unico metodo per identificare, i denti hanno lo stesso potere. E sono il metodo più adatto quando i resti sono schelettrizzati o molto compromessi, dove il DNA è difficile da estrarre. Serve un odontologo forense!".
"Per i corpi più freschi, invece, sono anni che con Penelope – ha continuato il legale - ci battiamo per la Banca dati del DNA delle persone scomparse. Posso solo dire che nella tragedia almeno Antonella e i familiari e amici tutti possono finalmente mettere un punto fermo sulle tante ipotesi relative alla scomparsa del povero Giancarlo".