Si chiuderà il 16 maggio in Corte d'Assise a Cagliari il dibattimento del processo al 35enne Andrea Pinna, accusato dell'omicidio volontario premeditato e dell'occultamento del cadavere di Fabio Serventi, 24 anni, scomparso nel nulla il 21 marzo del 2020 dalla casa del nonno a Perdaxius, nel sud Sardegna.

L'udienza per la requisitoria della pm Rossana Allieri è stata fissata al 30 maggio dal presidente della Corte, Giovanni Massidda, mentre il 15 giugno parleranno le parti civili e la difesa. Non è esclus che in quello stesso giorno possa arrivare la sentenza.

Nell'udienza di oggi sono stati risentiti alcuni testimoni per precisare alcuni dettagli. A difendere Pinna c'è l'avvocata Teresa Camoglio, mentre la famiglia della vittima si è costituita parte civile con gli avvocati Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu. L'omicidio, stando all'accusa, sarebbe stato compiuto per un debito legato alla droga. Il corpo del ragazzo non è mai stato ritrovato, nonostante le tante ricerche effettuate dai carabinieri.

Fabio Serventi viveva con i nonni a Is Ergois, nelle campagne di Perdaxius, nel Sulcis. Il giorno della scomparsa sarebbe uscito dall'abitazione con le ciabatte ai piedi, senza neppure prendersi le chiavi o il portafogli, preparato a rimanere fuori solo pochi minuti. Da quel momento non si sono avute più notizie. Ad Andrea Pinna gli investigatori sono poi arrivati seguendo la scia di alcuni passaggi di mano dello scooter della vittima. Ad inchiodarlo, però, una serie di intercettazioni nelle quali lo stesso 35enne avrebbe ammesso agli amici di aver ucciso Serventi.