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"La Sardegna ha detto con forza no all'energia nucleare e al deposito di scorie con il referendum del 2011. La questione dovrebbe essere chiusa e la volontà popolare rispettata". Così il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu commenta la decisione del governo di depositare scorie nucleari anche nell'Isola.
"Ancora una volta, invece, lo Stato prevarica e disattende la volontà del popolo sardo in modo arrogante e oltraggioso - prosegue -. Come se non bastasse, comunicando la decisione nel bel mezzo di un'emergenza sanitaria ed economica che ha il solo effetto di esasperare ulteriormente la popolazione in un momento già molto difficile".
"La Sardegna paga il conto già estremamente salato delle decisioni dello Stato su energia, trasporti e continuità territoriale, e bonifiche dei siti industriali abbandonati e mai riconvertiti" afferma Truzzu.
"Trasformare la nostra isola in un deposito di scorie nucleari non si sposa con il progetto di sviluppo economico che si fonda su ambiente e turismo e passa dunque da tutt'altre prospettive. Non è un fatto ideologico, ma di rispetto. Il rispetto della nostra regione e del popolo sardo", conclude.