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“Un investimento straordinario che preveda vere e proprie zone specifiche ad alta densità educativa nei territori più disagiati”. È l'appello lanciato dalla Cisl sarda in occasione del primo giorno di scuola per molti studenti, anche se il via ufficiale nell'Isola è previsto per mercoledì 14.
"Anche la Regione deve potenziare le misure in atto e questo tema deve diventare un forte impegno per i nuovi parlamentari", sottolinea la sigla.
"Il tema del disagio giovanile, dentro una nuova stagione di contrasto alla dispersione scolastica, deve trovare soluzioni all'interno del discorso più ampio del welfare e del disagio sociale della famiglie e dei territori - spiega la Cisl - superando le diseconomie interne ed esterne, un percorso in cui il sindacato è pronto a partecipare con idee e proposte credibili".
Il nuovo allarme arriva anche alla luce degli ultimi dati di Save the children. "L'aumento della povertà educativa tra i giovani in età scolare - insiste la sigla - mette a rischio anche i percorsi educativi. In Sardegna, nel 2022, circa il 9,7% degli studenti con un diploma superiore si ritrova in condizioni di dispersione 'implicita', cioè senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell'Università".
Nell'Isola, evidenziano le ultime ricerche, il 13,2% dei minori non arriva neanche al diploma delle superiori in quanto abbandona precocemente gli studi. Il dato sui Neet (né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione), a fronte di una media nazionale del 23,1%, in Sardegna raggiunge il 23,6%. Oltre 10 punti sopra la media Ue.