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A metà settembre le temperature in Sardegna sono ancora troppo elevate per far tornare in classe bambini e ragazzi, per di piu' in istituti scolastici senza adeguati impianti di climatizzazione.
Meglio rinviare l'inizio delle lezioni di almeno 15 giorni, ai primi di ottobre, anche per "assecondare la vocazione turistica isolana", e farne slittare il termine a oltre il 15 giugno. Con eventuali recuperi pomeridiani durante l'anno scolastico, inoltre, si riuscirebbe a rispettare il limite minimo di 200 giorni di lezione l'anno previsti dalla normativa nazionale.
E' quanto propone il gruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, che ha presentato una mozione trasversale, sottoscritta da una quindicina di consiglieri, fra i quali i capigruppo della minoranza e alcuni esponenti della maggioranza, del Pd, dei Cristiano popolari socialisti e del Partito dei Sardi. Col documento i firmatari chiedono al presidente della Regione Francesco Pigliaru di porre al questione in Conferenza Stato-Regioni, anche con l'obiettivo di armonizzare inizio e fine dell'anno scolastico nei territori del Sud Italia, accomunati da analoghe condizioni climatiche e, in particolare, dal costante, anomalo innalzamento delle temperature.
Al presidente i proponenti - primi firmatari i consiglieri dei Riformatori Luigi Crisponi (ex assessore regionale del Turismo), Attilio Dedoni e Michele Cossa col sostegno del coordinatore del partito Pietro Fois - chiedono di intervenire sul governo e sul Miur perche' sia valutata una diversa articolazione del calendario scolastico. In Sardegna l'anno scolastico 2017-2018 si e' aperto il 14 settembre scorso e si chiudera' il 9 giugno prossimo.
"Il personale docente e non docente e gli studenti", ha argomentato Crisponi, "sono obbligati a convivere, con condizioni climatiche pesanti dentro strutture scolastiche inadeguate a combattere la feroce calura dei primi giorni di settembre. Ma anche le famiglie sono impossibilitate a programmare le proprie vacanze in un periodo dalle temperature ideali e che ragionevolmente puo' assicurare al sistema turistico e quindi all'economia regionale importantissimi riscontri sul piano della destagionalizzazione".
"Rientrare anticipatamente dalle vacanze", ha aggiunto il capogruppo Dedoni, "e' una forzatura che si infrange proprio con l'inadeguatezza degli edifici scolastici nel poter assicurare benessere psico fisico a lavoratori e studenti". "Riteniamo utile anche aprire un confronto", ha concluso Cossa, "con i dirigenti dell'ufficio scolastico regionale e con i rappresentanti sindacali del personale docente e non docente”.