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Fervono i preparativi, a Selargius, della 53.ma edizione del matrimonio selargino, sa coja antiga che dà lustro e fascino a una tradizione che il popoloso centro campidanese vive con orgoglio, fierezza e speranza. “Sì, la speranza”, dice il Sindaco Gianfranco Cappai, “ che il grande patrimonio che l’antico sposalizio racchiude in sé possa rappresentare, sempre di più, un volano per l’economia di Selargius, ma non solo.”
Domenica 8 settembre, dunque, tutto sarà pronto per dare luogo, con la consueta puntualità e precisione, ai diversi riti che lo sposalizio prevede nelle sue diverse articolazioni. I protagonisti assoluti, ma non potrebbe essere diversamente, sono gli sposi. Lei, giovanissima ventiduenne, Damiana Dettori di Quartu S. Elena, mentre lui è selargino “doc”, Cristian Cogoni, 31 anni.
Dopo di loro, i ruoli di primo piano sono riservati ai genitori di entrambi, coinvolti in prima persona nelle varie fasi dei riti che rievocheranno ancora una volta, in modo fedele e profondamente sentito, quello che in passato fu il matrimonio delle generazioni precedenti. Attorno agli sposi e alle loro famiglie sarà in festa tutto il paese, come si usava una volta, quando nelle nostre comunità ci si sentiva tutti parenti degli sposi che si “avvicendavano” davanti all’altare.
Il Comune di Selargius e la Pro Loco hanno dato visibilità istituzionale dal lontano 1962 all’antico matrimonio, contribuendo in modo decisivo al raggiungimento della notorietà e della risonanza che oggi fanno de sa coja antiga un evento conosciuto in tutto il mondo. Di tanta attrazione sono rimasti colpiti in passato giovani coppie che sono convolate a nozze a Selargius secondo il rito del matrimonio selargino.
E’ quanto accadrà domenica prossima anche a due giovani spagnoli, che pronunceranno il loro sì nel contesto della storica cerimonia. Saranno presenti anche due connazionali della coppia, sposatisi 22 anni fa a Selargius e cui sarà affidato il compito di svelare il segreto contenuto all’interno di una pergamena.