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Nella giornata di ieri, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Nuoro e i Carabinieri della Compagnia di Siniscola hanno sequestrato a un allevatore di Loculi, Giovanni Mercurio, già arrestato nell’estate del 2014 per traffico di stupefacenti, una villa, conti correnti, denaro contante e un’autovettura per un valore complessivo di circa 1 milione e centomila euro.
Dagli accertamenti economico-patrimoniali svolti dai Finanzieri nuoresi, sotto il coordinamento del dott. Giorgio Bocciarelli, Pubblico Ministero di Nuoro, è emerso come il pregiudicato, negli ultimi dieci anni, sia riuscito ad accumulare ricchezze sproporzionate rispetto al proprio profilo reddituale. Fortune, queste ultime, derivanti non dall’allevamento di animali, ma da un’attività più remunerativa: quella del trafficante di droga.
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle sono scattate subito dopo l’arresto dell’uomo, eseguito lo scorso 25 giugno dai Carabinieri di Siniscola con l’ausilio dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna”. Nell’occasione Mercurio era stato trovato in possesso non solo di oltre 50 kg di marijuana e di altre sostanze stupefacenti, ma anche di denaro in contante - oltre 330 mila euro - rinvenuto in una buca scavata nel giardino della propria abitazione. Ma l’uomo era, già da tempo, conosciuto dalle forze dell’ordine: qualche anno prima, infatti - nel 2009 -, i militari dell’Arma gli avevano sequestrato altri 260 mila euro in contanti, sempre di provenienza illecita e, anche questa volta, interrati nel giardino della propria casa.
I controlli della Guardia di Finanza di Nuoro stavolta, però, non hanno riguardato solo l’allevatore, ma anche sua moglie (non coinvolta nelle vicende legate ai traffici di stupefacenti), anche lei esercente attività di allevamento.
Si è così scoperto che, a fronte dei redditi esigui dichiarati - quelli ufficialmente percepiti, dal 2003 a oggi, dal pregiudicato e da sua moglie - il conto in banca dei coniugi Mercurio lievitava “inspiegabilmente” di anno in anno.
8.500 euro e 4.300 euro: questi i redditi - solo per fare un esempio - percepiti congiuntamente dall'allevatore e da sua moglie rispettivamente nel 2011 e nel 2013. Importi, però, che non si avvicinano, nemmeno lontanamente, alle esorbitanti cifre transitate, in quegli stessi anni, sui conti di famiglia: 74 mila euro nel 2011 e 98 mila euro nel 2013.
Per ottenere ulteriori conferme circa la (già evidente) netta sproporzione esistente tra le modeste entrate “ufficiali” e le uscite della famiglia, le Fiamme Gialle hanno fatto ricorso anche a dati statistici - forniti nella circostanza dall’ISTAT - relativi al costo medio della vita e ai redditi mediamente percepiti in Sardegna.
Il risultato che ne è conseguito ha ulteriormente “convinto” i Finanzieri del fatto che i due coniugi, negli ultimi dieci anni, abbiano condotto un tenore di vita sproporzionato e comunque di gran lunga superiore rispetto ai redditi derivanti dalle attività economiche esercitate.
A seguito delle perquisizioni condotte ieri dai Carabinieri di Siniscola e dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna”, unitamente ai Finanzieri di Nuoro, sono stati rinvenuti altri 30 mila euro in contanti - nascosti nel vano tapparella della camera da letto - che vanno a sommarsi ai 590 mila euro già sequestrati nel 2009 e nel 2014 e sottoposti nuovamente a sequestro, con il provvedimento appena eseguito, al fine della successiva confisca.
Il pregiudicato, attualmente agli arresti domiciliari, si vedrà ora privare di quei beni - i soldi, l’autovettura e, soprattutto la casa - acquistati utilizzando i profitti illecitamente guadagnati.