La Guardia di Finanza di Cagliari ha sequestrato due immobili per un valore complessivo di 724mila euro a un imprenditore di Quartu sant’Elena, condannato con sentenza irrevocabile alla pena di anni 4 e mesi 5 di reclusione per il reato di peculato e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

Le indagini, svolte dai militari in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo, hanno permesso di appurare che l’uomo, in qualità di amministratore pro tempore di una società, attraverso la realizzazione di bilanci non veritieri e di scritturazioni contabili artefatte, aveva indebitamente ottenuto un finanziamento proveniente da un Fondo pubblico di Venture Capital cofinanziato al 50% dalla Regione Sardegna.

Le Fiamme Gialle hanno scoperto che l’indebito arricchimento è stato reso possibile dalla connivenza e dalla compiacenza dell’amministratore delegato di una società con sede in Umbria, incaricata di gestire il fondo, oltre che dall'aiuto ricevuto da due commercialisti e soggetti politici regionali che hanno agito in qualità di pubblici ufficiali.

Le condotte sono state così  ricostruite dai militari della Guardia di Finanza, raccogliendo elementi tali da consentire la contestazione di fenomeni corruttivi consistenti nella dazione di una somma di denaro a favore di un politico della Regione Autonoma della Sardegna, al fine di ottenere un suo interessamento per l’ottenimento di fondi regionali di cui non aveva diritto.

Le ripetute condotte, dissipative e distrattive della cassa e delle risorse societarie, in parte utilizzate per estinguere garanzie personali verso istituti di credito, recando pregiudizio ai creditori della società, causavano il successivo ed irreversibile dissesto finanziario della società e un danno pari a oltre 4,8 milioni di euro, con il fallimento poi dichiarato dal Tribunale di Cagliari.

Ulteriori approfondimenti investigativi delle Fiamme Gialle hanno fatto inoltre emergere ulteriori condotte illecite da parte dell’imprenditore che aveva esposto nella contabilità presentata al Tribunale Fallimentare di Cagliari, a corredo dell’istanza di ammissione al concordato preventivo, passività inesistenti e debiti della società per 1.530.000,00 euro.