PHOTO
Dopo 25 anni di prigione l’ex bandito di Lula Matteo Boe ha lasciato il carcere di Opera, a Milano, e ha fatto ritorno in Sardegna accolto da amici e parenti. Nemmeno il tempo di assaporare la libertà che già una nuova inchiesta ha travolto l’ormai 60enne Boe, coinvolto nell’inchiesta sul sequestro Dall’Orto.
Silvana Dall’Orto venne sequestrata il 18 ottobre del 1988 a Casalgrande (Reggio Emilia) e rimase nelle mani dell’Anonima sequestri fino al maggio dell’anno successivo, quando venne rilasciata dopo il pagamento di un riscatto di 4 miliardi di lire.
A distanza di 29 anni, la Procura antimafia di Bologna ha ripreso le indagini per accertare se sugli indumenti forniti alla Dall’Orto dai banditi siano riscontrabili oggi, grazie alle nuove tecniche investigative, tracce di Dna compatibili con quello degli indagati di allora, un piacentino e quindici sardi fra cui proprio Matteo Boe.
“Il signor Boe ha accolto la notizia con grande stupore – dice a La Nuova Sardegna Anna Rita Mureddu, legale dell'ex primula rossa di Lula – e anche io sono rimasta molto meravigliata. L'avvocato non ha ricevuto l'avviso di garanzia, che è invece stato notificato a Valerio Flocco, difensore d'ufficio di Boe. “Incontrerò Boe nei prossimi giorni – dice l’avvocato Mureddu – e parleremo di questa nuova situazione, siamo appena alle fasi iniziali dell'inchiesta. Il signor Boe è comunque molto tranquillo e fiducioso nel fatto che sarà dimostrata la sua estraneità all'episodio contestato”.
Nel 2011, comunque, nel corso di un faccia a faccia organizzato nel carcere di Parma, la signora Dall’Orto non riconobbe Boe come uno dei suoi sequestratori.