Le Organizzazioni Sindacali hanno ricevuto da parte dell’azienda Sfl l’affidataria  dell’appalto del portierato dell’Università di Cagliari una lettera che comunicava la possibilità di non poter dare copertura alla anticipazione del trattamento economico del Fis (fondo integrazione le salariare)  al posto dell’Inps. Ciò avrebbe significato che i lavoratori avrebbero dovuto aspettare il pagamento diretto dell’Ente Previdenziale, per i mesi di maggio e giugno a meno che da parte dell’Università non si fosse trovata la soluzione per garantire il rientro dei portieri. Questi  lavoratori hanno salari molto bassi e sono quasi tutti monoreddito. Ed un prolungamento del blocco del lavoro senza anticipazione del Fis da parte aziendale li avrebbe esposti a gravi difficoltà economiche.

“Come Organizzazioni sindacali - affermano  le segretarie della Filcams Cgil Nella Milazzo e della Fisascat Cisl Monica Porcedda - abbiamo immediatamente mandato una comunicazione all’Università di  Cagliari evidenziando la preoccupazione per  le  continue chiusure delle postazioni dei lavoratori del portierato, subito dopo la nostra lettera  sono state riaperte alcune postazioni, ma ancora non sono sufficienti, tutto questo porta i lavoratori  a lavorare in base alla rotazione solo una minima parte delle ore contrattuali.
Sappiamo che i dirigenti dell’Università stanno lavorando con scrupolo per fa rientrare  i lavoratori sia diretti dell’Università che i lavoratori in appalto, in totale sicurezza. Infatti sin dalla settimana prossima - aggiungono le sindacaliste - saranno riaperte altre postazioni, ci auguriamo  che  rientrino tutti il più presto possibile, perché  la loro azienda è una delle poche che ha anticipato il trattamento Fis dell’Inps ma non potrà  garantire  ancora tale anticipazione".