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La Sardegna, e in particolare la comunità di Settimo San Pietro, si stringe al dolore dei famigliari di Fabrizio Ligas, 59 anni, presidente del Gruppo folk “Il nuraghe” e fondatore del museo dell’abito tradizionale antico “Casa Ligas-Uda”.
“Quello che hai costruito non rimarrà vano. Sarai sempre nei nostri cuori”, si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del museo.
“Brutto risveglio, questa mattina, per gli affetti più cari di Fabrizio Ligas e per tutto il mondo del folklore e della cultura popolare a cui quest’uomo straordinario si è dedicato con totale dedizione e passione autentica”, scrive il presentatore televisivo Giuliano Marongiu in ricordo di Fabrizio Ligas.
“Rimettere insieme e con cura le parti dell’abito tradizionale antico di Settimo San Pietro, aprire le porte di una Casa per consentire a tutti di assorbire arte, storia e bellezza, indossare con fierezza l’appartenenza di un valore che aveva ereditato e che amava condividere: Fabrizio – continua Marongiu - non è stato solo un cultore attento e interprete sensibile della Tradizione, ma anche persona gentile, generosa e collaborativa con chiunque avesse bisogno della sua disponibilità”.
Il sindaco Gian Luigi Puddu ha parlato di Fabrizio Ligas così: “Cari concittadini, di prima mattina oggi siamo stati scossi dalla terribile notizia dell’improvvisa scomparsa di Fabrizio Ligas. Conosciutissimo a Settimo e fuori Settimo per l’instancabile attività nel mondo del folklore, della cultura, della tradizione e della solidarietà , Fabrizio si è prodigato da sempre in tantissime iniziative tese a promuovere gli usi e sopratutto i costumi della nostra comunità, collaborando spesso alle iniziative promosse dal nostro Comune, perseguendo, e realizzando, il sogno di creare il Museo Ligas Uda a conduzione familiare , per mantenere vive le tradizioni settimesi a lui trasmesse dai genitori, dai quali ha saputo raccogliere il testimone in maniera straordinaria. Interpretando il sentimento di tutta la nostra comunità esprimo le più sentite condoglianze a tutti i familiari. Ciao Fabrizio, ci mancherai".