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“Dopo anni di meline e di false promesse da parte di Amministrazioni che non si sono volute assumere l’onere di definire una vicenda delicatissima per i risvolti umani, sociali e soprattutto politici che comportava, siamo veramente soddisfatti nel vedere cancellata una pagina vergognosa per la nostra Comunità”.
Inizia in questo modo la lettera scritta dal Presidente del Comitato di Quartiere Fertilia. Arenosu, Luciano Solinas, in seguito allo sgombero del campo rom avvenuto giovedì scorso.
Il campo si trovava proprio a due passi dal borgo sul mare, a circa 6 km da Alghero: “La comunità di Fertilia, da sempre estremamente tollerante ed accogliente, ha forse pagato lo scotto della sua capacità inclusiva, dando l’idea di poter sopportare tutto e forse più – continua Solinas-. Oggi il nostro Comitato, che spesso in solitudine ha gridato allo scandalo, sollecitando costantemente interventi da parte delle forze dell’ordine che non sempre sono riuscite a scongiurare episodi di grave pericolo per tutti, può quindi essere soddisfatto per un primo grande passo avanti nella direzione auspicata.
Grazie quindi signor Sindaco – scrive il presidente del Comitato di Quartiere - per aver ascoltato il nostro appello e per aver interrotto una stagione di vergognosa speculazione politica che per quasi trent’anni è stata giocata sulle spalle dei cittadini di Fertilia, dei bambini e delle donne che hanno vissuto all’interno di quel “campo”, che richiama a pagine vergognose della storia europea, da parte di quanti oggi provano, in modo veramente penoso, a cavalcare la comprensibile rabbia di molti nostri concittadini messi alla porta dalla crisi economica e da una politica che ha letteralmente dimenticato il suo ruolo, ….aiutare gli ultimi e creare una società più giusta.
A pagare il conto delle “meline” messe in atto da varie Amministrazioni, guidate da Sindaci e Assessori di tutti i colori politici, sono stati soprattutto i bambini nati e vissuti in condizioni di degrado indicibili, nel silenzio e nell’indifferenza generale, ma anche coloro che hanno subito le angherie di pochi che, imponendo la legge del più forte in quello che era un vero e proprio “ghetto”, hanno respirato sostanze tossiche a non finire.
Una scelta difficile che, però, noi ci sentiamo di condividere in toto perché ha avuto la lungimiranza di non limitarsi a “spostare” il problema, ma ha avuto l’orizzonte umano di voler provare a risolverlo.
In questo momento ci sentiamo quindi di essere vicini al Sindaco Mario Bruno e di essergli grati per il coraggio che è degno di un Amministratore Pubblico di alto profilo, sapendo che forse questa scelta gli porterà più critiche che consensi.
Siamo sicuri che questa sia l’unica soluzione possibile in questo momento, e ci auguriamo che lo sgombero non sia l’epilogo della situazione, ma il primo passo per la riqualificazione e la messa in sicurezza di un’intera area che è stata devastata da anni di incuria, degrado e vergognoso abbandono da parte di tutti, indistintamente”.