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I Carabinieri della Compagnia di Porto Torres, in collaborazione con il Nucleo Cinofili e dello Squadrone Eliportato dei “Cacciatori di Sardegna”, al termine di una complessa attività di indagine durata circa 9 mesi, nei paesi della bassa valle del Coghinas, a Cagliari, Pistoia e Brescia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Sassari, su richiesta di quella Procura, nei confronti di 3 persone, residenti in Viddalba, Valledoria e Pistoia.
I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Inoltre, sono stati disposti sedici decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti soggetti denunciati per i medesimi reati.
L’attività investigativa condotta dai militari della Compagnia di Porto Torres, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Sassari, Dottor Giovanni Porcheddu, ha permesso di documentare oltre centocinquanta cessioni di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish, marijuana, metadone, avvenute nei territori di Castelsardo, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Viddalba, Pistoia e Brescia.
Durante le fasi d’indagine sono stati già arrestate 6 persone e denunciate altre 8 ed è stato sequestrato circa 1 kg tra cocaina, metadone, marijuana, hashish e 8000 euro, ritenuto provento dello spaccio.
In totale, dunque, le persone arrestate sono state 9, mentre 22 quelle denunciate.
Nel blitz dei carabinieri avvenuto alle prime luci dell’alba di oggi, in carcere è finito Viktor Stefanaj, 45enne albanese residente a Viddalba, già noto alle forze di Polizia e ritenuto responsabile di possesso e vendita di sostanza stupefacente. Agli arresti domiciliari sono invece stati ristretti Gian Mario Egris e Christian Fresi, 28enne e 34enne di Valledoria, con precedenti specifici e responsabili di possesso e vendita di sostanza stupefacente. Una quarta persona residente in nord Italia, colpito anche lui da misura cautelare, allo stato risulta invece irreperibile.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, oltre a gestire lo spaccio di qualsiasi tipo di stupefacente tra cocaina, metadone, marijuana ed hashish nel nord Sardegna, alcuni degli indagati rifornivano i loro referenti a Cagliari, Olbia e Pistoia, viaggiando sia nell’isola che nella penisola attraverso i collegamenti con le navi di linea.