Alle prime ore dell’alba, I militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Sassari e del Servizio centrale Investigazione criminalità organizzata hanno eseguito una misura cautelare personale emessa dal tribunale cagliaritano nei confronti di quattro persone, appartenenti a un’organizzazione criminale campana dedita al narcotraffico tra Campania e Sardegna.

Coordinati dalla locale direzione distrettuale antimafia, nella persona del dottor Guido Pani, i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Sassari, affiancati dal supporto logistico dello SCICO, attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi dinamici sul territorio, hanno scoperto l’operatività, nella provincia di Sassari, di una pericolosa gang che lucrava ingenti profitti dal traffico di stupefacenti.

Le indagini nascono dall’attività del controllo del territorio, con particolare riferimento all’approfondimento investigativo nei confronti di persone trapiantatisi nella provincia sassarese dalla penisola.

Il Nucleo PEF di Sassari ha setacciato i contatti dei referenti campani riuscendo a individuare una ramificazione di soggetti, con base ad Alghero e collegamenti ad Olbia e Nuoro, che ha introdotto partite di cocaina dalla Campania, per il successivo smistamento sulle piazze di spaccio sarde.

Referenti dell’organizzazione, hanno spiegato gli investigatori, erano due napoletani (di 41 3 37 anni) che, con l’ausilio di corregionali trasportatori, gestivano traffici di droga tra la Penisola e la Sardegna sfruttando quella che ritenevano una “entrata sicura” nell’Isola ovvero l’utilizzo degli autoarticolati transitanti sulle vie del mare.

I sodali, oltre a servirsi degli espedienti tipici di chi è avvezzo a commettere reati della specie (utilizzo di utenze telefoniche in uso a soggetti fittizi e ricorso all’uso di slang criptico), al fine di ostacolare i controlli da parte delle forze di polizia, avevano ideato, hanno riferito i finanzieri, una consolidata procedura per il rifornimento e introduzione della sostanza, consistente nell’organizzazione di viaggi verso la Sardegna mediante l’utilizzo di carichi di copertura quali piante e fiori, merci che si prestano facilmente all’occultamento.

Il narcotico introdotto era, quindi, destinato a “grossisti” di origine napoletana – all’epoca dei fatti residenti nel comune catalano e di Macomer, che provvedevano, poi, a rifornire i pusher di stanza in Sardegna.

L’associazione malavitosa poteva contare su una nutrita schiera di collaboratori cui sono stati notificati sempre in data odierna specifici decreti di perquisizione emessi dall’autorità giudiziaria e che ha visto per l’esecuzione l’impiego di un centinaio di finanzieri in ambito nazionale.

Nel corso delle indagini, invece, sono state documentate 3 importazioni di cocaina per circa 6 chilogrammi mentre sono state arrestate in flagranza di reato nove persone oltre al sequestro di tre autoveicoli, una pistola modello 92 e 54mila euro in contanti.

L’operazione ha coinvolto le province di Sassari, Cagliari, Nuoro, Roma, Massa Carrara, Viterbo, Pescara, Napoli e Salerno.