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Passa la risoluzione Cicu sul riconoscimento della condizione di insularità per la Sardegna. Con 495 voti il Parlamento europeo vota a favore dell'atto a firma dell'eurodeputato sardo, che ora, dopo la seduta di stamane, incontrerà la Commissaria CRETU per un confronto bilaterale a Bruxelles.
Voto storico per la Sardegna, che con la risoluzione Cicu vede per la prima volta rappresentata la vertenza insularità a livello europeo.
"Oggi - ha dichiarato l'europarlamentare nel suo intervento in Plenaria - è un giorno importante, la mia iniziativa sul tema insularità, grazie alla procedura prevista dal Parlamento e dalla Commissione arriva in Aula. Per un dibattito che risulta centrale per il futuro dei sardi. A questo proposito - ha aggiunto l'esponente del PPE rivolgendosi direttamente al Commissario Europeo - è necessario fare alcuni esempi concreti restituire al meglio la distanza che oggi esiste fra l'Europa e le realtà insulari come la Sardegna".
"Le isole vivono, infatti, una situazione difficilissima: non solo non hanno accesso al mercato, ma si trovano anche con l'handicap e lo svantaggio di dover parlare un solo linguaggio, quello che decide l'Unione Europea. Ovvero: capire se i sostegni che vengono loro dedicati possano definirsi aiuti di Stato, e se per questo siano legittimi o meno".
Non solo. "Le compagnie low cost scappano dalle isole, e con esse anche le multinazionali. Questo significa la mancanza di una continuità territoriale, ma significa anche la mancanza di una possibilità di concorrenza rispetto al prezzo dell'energia. Le isole - ha specificato il rappresentate parlamentare del PPE - non possono, con le loro piccole e medie imprese, raggiungere il processo di internazionalizzazione che servirebbe per accrescere la loro competitività, perché vivono un contesto strategicamente abbandonato".
"Per questo credo che sia fondamentale capire che, quando si parla di trasporto merci e persone, si debba prendere atto dell'esistenza di un monopolio delle compagnie. E quando si parla di sistema turistico, oggi non esiste una politica di destagionalizzazione. Tutto ciò significa che le isole non hanno finanziamenti dedicati".
"Quindi - ha concluso Cicu - i regolamenti di cui oggi l'Europa parla sono deboli e sono sicuramente da rivedere, da valutare e da rafforzare. Occorre allora rivedere gli obiettivi strategici che la Commissione dedica ai territori insulari, predisponendo un impegno più forte rispetto al quadro strategico della futura programmazione. Si parta dunque dall'articolo 174 che c'è, esiste, e ci riconoscerebbe dei diritti importanti, che oggi restano ancora inapplicati".
"Ora mi aspetto che Pigliaru e Renzi possano raccogliere la mia sollecitazione inviata in questi giorni dando un segnale ad una battaglia che richiama la coesione di tutti".