Lucia Catte ha deciso di rassegnare le dimissioni da prima cittadina di Romana. Come lei stessa ha comunicato in un post appena pubblicato su Facebook, «in data 2 Luglio ho inviato una nota all'Ufficio Protocollo del Comune, con la quale rassegnavo le mie dimissioni dalla carica di Sindaco».

Le stesse, ha scritto la prima cittadina «sono maturate a causa di una oggettiva difficoltà nel portare avanti il mandato affidatomi dai cittadini di Romana, per varie motivazioni, fra cui il venir meno delle condizioni minime e necessarie di serenità, serietà e spirito di squadra».

Un mandato andato avanti per otto anni e, come ha voluto sottolineare, «sono stati raggiunti risultati importanti. Penso – prosegue la prima cittadina – ai numerosi interventi posti in essere, ai servizi attivati, alle opere pubbliche, alle attività culturali, all'attenzione assicurata ai più bisognosi, alla riorganizzazione degli uffici comunali e ai risultati raggiunti negli ambiti dell'ambiente e del decoro urbano».

«Difendo con orgoglio questi risultati, nonostante le difficoltà incontrate nella loro realizzazione. Tuttavia – ha aggiunto – giunta al terzo anno del mio secondo mandato sento il dovere, nei confronti dei cittadini e di voi tutti, di prendere atto della necessità di cambiare, di porre fine ai contrasti e al venir meno del rapporto di collaborazione amministrativa e istituzionale».

Denunciato come «Nel secondo mandato sono mancate, sin dall'inizio, gli elementi di coesione necessari per continuare ad amministrare nell'interesse della comunità».

«Con dispiacere, lascio l'incarico, ma senza rancore nei confronti di nessuno e anzi nella profonda convinzione che, con una visione più consapevole dei reali bisogni della comunità, si sarebbero potuti raggiungere altri importanti risultati nell'ultima parte del mandato».

«Questo tuttavia – ha concluso la Catte – non è accaduto, sicuramente anche per mia responsabilità e incapacità di creare le condizioni favorevoli perché accadesse, perciò ho deciso di dimettermi dall'incarico. Ho assunto questa decisione con grande amarezza, ma nella consapevolezza di aver sempre agito nell'interesse della comunità. Lascio la carica senza rimpianti, e auguro il meglio possibile al mio successore».