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Ancora un caso di truffa romantica scoperto dai militari del Reparto Territoriale di Olbia, Stazione di Olbia Centro, che hanno identificato e denunciato gli autori della truffa realizzata attraverso l’uso di note piattaforme social. I fatti si riferiscono allo scorso anno e, analogamente all’episodio dell’ottobre del 2020, è stata usata la figura di un militare, in questa circostanza un Comandante dell’Esercito statunitense in forza in Iraq.
L’esito di un’articolata attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, ha portato a deferire in stato di libertà due giovani cittadine nigeriane residenti nel milanese, perché responsabili di truffa pluriaggravata, con sostituzione di persona, in danno di una donna 50enne olbiese, coniugata e con figli, che circa un anno fa aveva sporto denuncia.
Dopo essere stata agganciata sui social Instagram e Hangout da un sedicente Comandante dell’Esercito Usa in missione in Iraq (Richard Miller), la donna, oramai infatuata e impietosita, sarebbe stata abilmente persuasa a inviare, a più riprese, ingenti somme di denaro necessari al soldato per ottenere delle ferie dal Comando, per assistere in patria i 2 figli minori, orfani di madre, ma anche per ricevere un’elargizione militare.
Il flirt virtuale sarebbe andato avanti per circa 3 mesi, nel corso dei quali la malcapitata, anche contraendo finanziamenti personali, ha effettuato bonifici Iban e ricariche su carte di credito per oltre 30.000 euro, anche perché persuasa - a mezzo di comunicazioni e certificazioni militari false - di essere in contatto direttamente col Comando Militare Usa ed in particolare di essere stata indicata come beneficiaria dal “Comandante Miller” di una parte di un’ingente premio ricevuto per il servizio di pace in Iraq (1,5 milioni di dollari).
Le indagini dei carabinieri di Olbia Centro, svolte incrociando dati dei pagamenti, telefonici, social e anagrafici, hanno portato al rintracciare nel milanese due giovani donne nigeriane che, che sottoposte a perquisizione con la collaborazione dei carabinieri del luogo, sarebbero state trovate in possesso di alcune carte di credito dove era confluita una parte del denaro.
Le carte, oramai svuotate, sono state sequestrate; altri pagamenti risultano effettuati su conti esteri (Germania e Spagna). Allo stato attuale sono in corso ulteriori indagini per localizzare eventuali complici e verificare analogie con eventuali altre truffe patite con lo stesso modus operandi.