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“Oggi siamo tutti un po’ più poveri. Con il partigiano Garau viene a mancare un eroe della Resistenza, che ha speso la sua vita per i valori in cui credeva, una lotta che ha reso possibile e solida la nostra democrazia. Garau non era solo il simbolo delle lotte partigiane, ma un esempio per tutti coloro che non si sono arresi all’oppressione nazifascista. In questo triste momento sono vicino ai familiari di Nino Garau, alla moglie Luciana, ai figli Emanuela, Dino e Stefania, ai nipoti e pronipoti” – rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, commentando la scomparsa, a 96 anni, di Nino Garau, uno degli ultimi partigiani sardi ancora in vita.
Noto come “Comandante Geppe”, durante la Seconda guerra mondiale aveva combattuto nel Modenese e, alla guida di una brigata di partigiani, la “Aldo Casalgrandi”, liberò nella notte tra il 22 e il 23 aprile del `45 il paese di Spilamberto, di cui divenne successivamente cittadino onorario.
“Il Comandante Geppe è stato e sarà per sempre l’esempio tangibile di ciò che è stata la guerra partigiana in questo Paese, una guerra di popolo, che a prezzo di sacrifici altissimi, ha saputo unire biografie, storie e territori lontani per una causa comune: la libertà delle generazioni future dalla ferocia nazifascista. A noi resta il dovere morale di raccogliere il testimone e tramandarne la memoria, continuando a difendere ogni giorno quei valori che hanno illuminato la vita di Nino Garau, e che mai dobbiamo dare per scontati”.