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La Sardegna è un piccolo paradiso di tranquillità per famiglie, anziani e pensionati. Questi infatti non si sentono ne' insicuri ne' a rischio di reati.
Nell'isola nel 2015 solo il 16,3% di questi ha percepito un elevato rischio criminalità (tasso medio italiano del 41,1%), percentuale aumentata solo dello 0,4% rispetto al 2014. Tali dati pongono la regione al penultimo posto della classifica (ultima la Basilicata con il 14%).
E' questo il risultato dell'indagine "Più sicuri insieme" realizzata dall'Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap) di Confartigianato, con il supporto dell'Anap Sardegna nell'ambito della campagna promossa dai pensionati dell'associazione sulla prevenzione dei reati.
"Anche se i dati regionali sono in controtendenza - afferma Paola Montis, Presidente Anap Sardegna - in ogni caso mostrano come gli anziani siano più esposti ai fenomeni di criminalità e quanto sia necessaria una campagna di informazione che fornisca consigli utili per evitare di incorrere in situazioni di pericolo". Se nell'isola "si può stare tranquilli", al contrario la regione percepita "più insicura" è il Lazio, con il 51,6%, seguita dal Veneto (47,8) e l'Umbria 47,5%, con un tasso medio nazionale del 41,1%.
In Sardegna un abitante ogni cinque ha oltre 65 anni e i fattori che influenzano la percezione di sicurezza della popolazione sono la comunicazione, le condizioni di degrado, il controllo sociale, il capitale sociale e la fiducia, e il trend dei reati del periodo precedente. Nel 2015, a confermare l'Isola quale territorio "abbastanza tranquilla", è il basso numero di denunce per furto in abitazione (9,4x1000 contro il 17,9x1000 nazionale) e per borseggio (2,2x1000 contro il 7,9x1000).