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L’attività di indagine, denominata “BIG MONEY”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano e condotta dagli uomini della Squadra Mobile della Questura e dai militari del NORM della Compagnia Carabinieri di Oristano, ha consentito l’individuazione e l’arresto di tre soggetti, tutti residenti nel comune di Simaxis, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori, a seguito di numerosi appostamenti e pedinamenti, corroborati da ulteriori attività di indagine di tipo tradizionale e da attività tecniche, hanno riscontrato decine di cessioni di stupefacenti del tipo cocaina e marijuana.
In un breve lasso di tempo sono state riscontrate e contestate oltre venti cessioni di droga ad altrettanti consumatori, alcuni dei quali divenuti destinatari delle relative sanzioni amministrative.
Nell’arco di poche settimane, l’attività tecnica e i servizi mirati di osservazione e controllo hanno permesso di ricostruire un’intensa attività illecita di compravendita di sostanze stupefacenti gestita in gran parte nel comune di residenza dei tre e in alcuni comuni a quello limitrofi.
Durante le fasi delle indagini sono stati sequestrati oltre 8 kg di marijuana, alcune piante in fase di coltivazione e 130 grammi di cocaina, nonché una importante somma di denaro contante, che il capo banda teneva occultata all’interno di una sua abitazione.
I tre indagati, seppur disoccupati, come riferito dalla Polizia, avevano un tenore di vita decisamente troppo elevato rispetto ai propri introiti, erano molto scaltri e nelle brevi comunicazioni telefoniche che effettuavano tra di loro, mai incorrevano in errore e quando si rendevano conto che l’acquirente di turno diventava troppo esplicito nella richiesta di stupefacente, subito interrompevano la telefonata.
La metodologia di spaccio nonché la terminologia utilizzata era talmente collaudata e ritenuta sicura che, al cliente bastava un semplice “passo al volo”, “ci sei?” o un “passo per una birra” per essere subito soddisfatto dal pusher.
Il gruppo di spacciatori, hanno spiegato gli investigatori, ha sempre dimostrato di essere in grado di evadere con facilità le numerose richieste di droga. Sono state molto rare le occasioni in cui gli indagati hanno dovuto rimandare una cessione. Questo è certamente sintomo della loro spiccata indole delinquenziale che li ha resi capaci di organizzare un sistema di approvvigionamento costante dello stupefacente, monopolizzando di fatto lo spaccio in quel territorio.
Durante l’esecuzione delle misure cautelari gli investigatori, con l’ausilio delle unità cinofile, hanno sottoposto a perquisizione i tre soggetti, a carico di due dei quali il Gip ha disposto gli arresti domiciliari mentre per il terzo di divieto di dimora nel comune di residenza.
L’attività di indagine non si conclude con gli odierni arresti ma continua al fine di risalire alla filiera dello spaccio; gli arrestati riteniamo siano appartenenti ad una fascia intermedia di spacciatori che aveva, nell’ambito della provincia oristanese e in particolare nel paese di Simaxis, ampio rilievo.