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“Tengo particolarmente a questa giornata, negli anni passati ho organizzato dei momenti di dialogo con bambine e bambini e ragazzi. Quest’anno no. Quest’anno sono davvero arrabbiata.” A parlare è la sindaca Antonella Canu. Lei è la prima cittadina, dal 2020, di un piccolo comune in provincia di Nuoro, Lodè.
Abbiamo voluto parlare con lei in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata particolarmente sentita dalla sindaca che per il 2023 ha fatto una scelta diversa dall’ordinario: “Quest’anno ho deciso di scendere in piazza e manifestare. Devo, anzi dobbiamo, far sentire la nostra voce per tutte quelle donne che non possono più utilizzarla, per quelle ragazze che hanno gridato inutilmente prima di morire, per le donne che sono attualmente vittime di abusi e si sentono costrette in quella situazione. Ora basta, dobbiamo scendere in piazza e farci sentire! Ma non solo le donne, è un grido che bisogna condividere anche con gli uomini; è importante essere uniti su questo fronte”.
Antonella Canu tiene specificare una cosa: “Purtroppo, di questi temi si parla solo quando avviene un femminicidio, passano pochi giorni e si smette sino al caso successivo. Noto che le persone non si soffermano a parlare in modo approfondito, allora io faccio una richiesta alle donne: arrabbiatevi! Date il giusto peso a queste vicende, non è più il momento di dire ‘Ognuno la pensa come vuole’. Sgridate il vostro amico, collega o chiunque dica la cosa sbagliata su una donna o vedete qualcosa che non funziona come dovrebbe. Indignatevi, anche a costo di risultare antipatiche o fissate su determinati temi”.
E sulle iniziative nei confronti dei cittadini, come l’educazione sentimentale, dice: “Ci penso spesso. Per un progetto serio, svolto da professionisti del settore, servono risorse che talvolta scarseggiano. Queste iniziative, nei confronti della comunità, non possono essere improvvisate. Io credo fortemente nell’istruzione e nella formazione dei professionisti”.