C'è una nuova svolta nell'inchiesta ribattezzata Sindacopoli. La Procura di Oristano ha chiesto al gip e ottenuto una nuova ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Tore Pinna, l'ingegnere di Desulo ritenuto regista del vorticoso giro di malaffare.

Identico provvedimento ha raggiunto Francesco Chessa, imprenditore di Irgoli, anch'egli ritenuto esponente della presunta organizzazione che, secondo l'accusa, gestiva illegalmente i progetti e i lavori pubblici in diversi Comuni della Sardegna.

I due nuovi ordini di arresto - Pinna e Chessa erano già ai domiciliari - sono stati notificati dagli agenti della stazione forestale e di vigilanza ambientale di Aritzo, in sinergia con i carabinieri della compagnia di Tonara guidati dal capitano Andrea Di Nocera.

Pinna e Chessa sono sospettati di aver condizionato illecitamente lo svolgimento dell'appalto per l'esecuzione dei lavori di completamento della strada di Artizo Cossatzu - bivio Tascusì dove il cantiere è bloccato dal 2013.

LA VICENDA I fatti riportano allo scorso aprile, quando è stata scoperta la rete del presunto malaffare con l'iscrizione di oltre 60 persone nel registro degli indagati. Diversi sindaci, funzionari comunali e professionisti di alcuni Comuni della Sardegna sono finiti in carcere, mentre altri sono agli arresti domiciliari per un giro di presunti appalti pubblici pilotati.

L'attività di indagine, in relazione all'ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture, è condotta congiuntamente anche dalla Guardia di finanza sotto la direzione della Procura della repubblica di Oristano. Salvatore Pinna, 62 anni, responsabile della Essepi Engineering srl, difeso dall'avvocato Giulia Bongiorno, agli inizi di agosto ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo tre mesi di detenzione in carcere. Secondo l'accusa sarebbe lui la mente a capo di un'associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e alla corruzione che ha visto coinvolti primi cittadini del territorio e tecnici comunali.

Francesco Chessa, 56 anni, residente a Cagliari, sarebbe una della presunte chiavi dell'associazione medesima. La Edilogica srl, ovvero la seconda grande società che gestiva e si aggiudicava gli appalti e gli incarichi, era intestata proprio a Chessa. Anche nel caso della strada di Aritzo, Pinna e Chessa avrebbero pilotato le gare per fare in modo che se le aggiudicassero sempre le stesse società.